Scandali nelle regioni, da nord a sud: soldi alla ‘ndrangheta in cambio di voti
Con il passare dei giorni sembrano sempre più vere le parole del giornalista Paolo Liguori che nelle ultime settimane, dopo la scandalo regione Lazio, a più riprese ha dichiarato: “Lo scandalo alla regione Lazio non è una novità è un male presente in tutte le regioni e da tempo”.
Quest’oggi è arrivato un nuovo ordine d’arresto, questa volta siamo al nord, Milano, regione Lombardia: Domenico Zampetti, 60 anni, assessore regionale della giunta Formigoni, è stato fermato dai carabinieri per illeciti legati alla ‘ndrangheta.
Le forze dell’ordine hanno dichiarato di essersi trovate di fronte ad un fatto senza precedenti, Zampetti aveva difatti pagato dei gangster della ‘ndrangheta per avere un pacchetto di voti sicuri.
Pagamento in contanti, 50 euro cadauno, per un totale di 200mila euro pagati ai clan calabresi che gli sono valsi ben 11.217 voti e la nomina di assessore alla casa al Pirellone.
Secondo l’accusa ad incassare questi soldi è stato Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni, già condannato negli anni scorsi per traffico di droga, ed appartenente alla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti; l’altro, referente del clan Mancuso, è l’imprenditore Eugenio Costantino.
Tra gli arrestati c’è anche Ambrogio Crespi, fratello dell’ex sondaggista Luigi. Complessivamente sono finite in carcere 20 persone. L’assessore Zambetti risulta, come Ambrogio Crespi e il medico Scalambra: “avere rapporti forti e risalenti nel tempo con la criminalità organizzata calabrese”.
L’assessore alla casa avrebbe anche fatto assumere la figlia di Eugenio Costantino, presunto ‘ndranghetista, all’Aler in cambio dei voti della cosca.
Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, ha commentato quanto successo via Twiterr: “Ho revocato le deleghe all’assessore Zambetti. Ciò di cui si parla è estremamente grave”. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha invece dichiarato: “Dopo quest’ultimo fatto non si può più andare avanti così”
L’ultima conferenza stampa della procura lascia ben intendere che nei prossimi giorni le novità non mancheranno: La ‘ndrangheta avrebbe inquinato anche le elezioni comunali milanesi del 2011.
Enrico Ferdinandi
10 ottobre 2012