La votazione sulla mozione di sfiducia nei confronti della ministra per le Riforme Maria Elena Boschi ha dato esito negativo, con 373 ‘No’ e 129 ‘Sì’ la Camera ha bocciato la richiesta di sfiducia avanzata dal M5S e sostenuta da buona parte dell’opposizione.
Prima del voto e dell’esame della mozione è intervenuta in Aula la stessa ministra: “mio padre è stato eletto nel Cda nel maggio 2014 ed è poi divenuto vicepresidente convinto di poter dare una mano. In seguito è stato destituito, assieme agli altri, dal commissariamento. Dov’è il favoritismo? mio padre – ha sottolineato – è una persona per bene. Chi sbaglia deve pagare, se mio padre sbaglia, paga. Dire che Banca Etruria è della famiglia Boschi è strumentale. Il provvedimento dello scorso novembre non ha favorito la mia famiglia”. La Boschi ha ribadito la sua estraneità al conflitto d’interessi: “io sono sempre stata dalla parte delle Istituzioni, non c’è conflitto né favoritismo, chi ha sbagliato pagherà. Un milione di risparmiatori salvati assieme a 7mila dipendenti, sento l’amicizia dei colleghi e dei cittadini. La realtà dei fatti è più forte della demagogia e del pressapochismo, siamo tutti uguali di fronte alla legge e i commissariamenti e le sanzioni lo dimostrano”. La Boschi ha concluso ricordando che “questo governo porta avanti il cambiamento” e noi “continueremo ad andare avanti”.
Durante la fase d’esame Psi, Minoranze Linguistiche, Ala – Maie e Ncd – Udc si sono espressi contro la mozione di sfiducia così come Centro Democratico, Scelta Civica e, chiaramente, il Pd. Lega Nord, Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana – Sel, M5s e Possibile hanno invece espresso parere favorevole alla sfiducia. Forza Italia ha dichiarato di non partecipare alla mozione individuale ma di voler prendere parte all’iniziativa di sfiducia verso l’intero governo.
Secondo Tabacci (CD) la “mozione di sfiducia è strumentale”, per Maurizio Lupi (Ncd – Udc) non bisogna cercare “l’appiglio” per pensare di “distruggere l’avversario politico”; è “una mozione costruita sul nulla”. Di altro avviso Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che sottolinea come il conflitto d’interessi “riguarda tutto il governo, che difende gli interessi delle banche e delle lobby”. Scotto (SI – Sel) ha rigettato le accuse mosse in precedenza da Verini (Pd): “Non ci agganciamo al vagone del sospetto, questo governo ha fatto scelte sbagliate. Il conflitto d’interessi è fondato anche laddove è solo potenziale”. Scotto ha ricordato la necessità di una legge sul conflitto perché c’è un “cortocircuito tra controllori e controllati. Il governo ha solo preso atto della decisione di Banca d’Italia di commissariare Banca Etruria”. Occhiuto (Forza Italia) ha ribadito che è tutto il governo a dover essere sfiduciato, non solo la Boschi. Il governo Renzi “merita la sfiducia perché non è stato scelto dagli italiani, si basa su una maggioranza abusiva”. Questo esecutivo “ha deluso gli italiani” perché incapace di garantire la sicurezza ai cittadini.
Per il Movimento 5 Stelle è intervenuto Di Battista, che ha espresso “indignazione verso il governo” artefice di “provvedimenti infami che hanno mandato sulla strada i risparmiatori”. L’Onorevole ha sottolineato il proprio sdegno per il “pietismo e la compassione” mostrato verso la famiglia Boschi ma non nei confronti dei risparmiatori. Di Battista ha osservato che dal 2011 al 2014 il valore delle azioni di Banca Etruria è crollato verticalmente passando da 8 euro a 1 ma nonostante questo “tracollo Pier Luigi boschi è stato eletto vicepresidente”. Secondo il deputato del Movimento “tutti i parlamentari sono in conflitto d’interessi” e a testimoniarlo ci sarebbe l’approvazione di “leggi indegne come la Boccadutri”. Di Battista ha concluso rivolgendosi direttamente alla Boschi: “Il ministro dev’essere al di sopra di ogni sospetto; lei, ministro, non lo è”.
Per il Pd è intervenuto Rosato, che ha rivendicato le azioni dell’esecutivo: questo è stato “uno degli anni più produttivi per quest’Aula”. l’Onorevole ha difeso la Boschi e il governo sostenendo che non c’è stato alcun “comportamento scorretto e nessun intervento per favorire gli speculatori. Il decreto ha salvato correntisti e dipendenti”. Rosato ha parlato della ministra per le Riforme definendola “una giovane donna, seria, stimata nel Paese e apprezzata all’estero: è una di noi”. Rivolgendosi alle opposizioni, l’Onorevole ha sostenuto che il “processo basato sul sentito dire” è stato allestito perché in realtà “temete” l’operato del ministro. “Voi” (con riferimento al M5S) siete “incapaci di governare” e preferite “esibizioni teatrali, urla, populismo facilone”. Questo governo, ha concluso, “non ha mai fatto leggi ad personam né favori agli amici degli amici. La verità è più forte delle vostre bugie. Siete incapaci di governare e questa mozione vi tornerà indietro come un boomerang”.