Renzi: sono lo psicologo dell’Italia. Sulle banche: no a lezioni di trasparenza
Il primo ministro Renzi è intervenuto nuovamente sulla questione banche assicurando pene certe per chi ha agito in malafede. Il capo del governo – entrando nel merito dell’ipotesi conflitto d’interessi – ha sottolineato che “su questo tema non accettiamo lezioni di trasparenza da nessuno. È arrivato il momento, dopo qualche giorno di sana sobrietà istituzionale, di passare all’attacco e spiegare che senza il decreto ci sarebbe stato un caos pazzesco. Al governo va fatto un monumento per quel decreto, che ha salvato un sacco di gente”.
Renzi ha precisato che sulla Boschi non c’è stato “nessun favoritismo, il nostro non è più il governo delle leggi ad personam. Il conflitto d’interessi che si attribuisce al ministro Boschi è del tutto falso. Il padre del ministro Boschi, che ha avuto per 8 mesi una responsabilità in Banca Etruria è stato commissariato dal nostro governo. Noi l’abbiamo mandato a casa, abbiamo mandato a casa tutto il cda. Il padre del ministro Boschi è stato sanzionato da Bankitalia e lo stesso ministro Boschi aveva qualche migliaio di euro di azioni Banca Etruria, il cui valore è stato azzerato. Uno può dire che siamo simpatici o antipatici, che le riforme vanno bene o no, ma quel che è evidente è che in questa vicenda tutto c’è tranne conflitto di interessi”.
Dunque, se Renzi rivendica l’aver ‘mandato a casa’ il padre della Boschi assieme al Cda, cadono le ragioni sostenute dalla moglie dell’ex vicepresidente di Banca Etruria: “Avrete delle sorprese – diceva ieri ndr – per fortuna c’è un’inchiesta, ci sono le carte e da quelle carte, vedrete, la verità verrà fuori. E la verità è che noi, in primis mio marito, non abbiamo mai preso un euro dalla banca. Altro che finanziamenti alle nostre attività!”. Qualcuno mente sapendo di mentire, spetterà ora a chi conduce le indagini stabilire la verità il più in fretta possibile.
Com’è noto, le opposizioni – Meloni, Berlusconi e Salvini da un lato e M5s dall’altro – hanno avanzato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro per le Riforme ma Renzi, certo delle decisioni assunte dal governo, ha ribadito a nome dell’esecutivo e del suo partito di avere “le spalle larghe”. Volendo rispondere al segretario del carroccio, Renzi ha rigettato le accuse di responsabilità sulla morte del pensionato suicida: “Salvini ha superato il confine dell’odio e questo è molto triste per la politica”.
Il primo ministro si è definito “psicologo dell’Italia” aggiungendo che “l’Italia è un grande Paese, ma per troppo tempo ci si è pianti addosso. Noi dobbiamo smobilitare l’entusiasmo e a me interessa che nei prossimi due anni l’Italia si faccia sentire per quella che è”. Le priorità per il 2016 dovranno essere “fiducia, fiducia, fiducia” perché – ha precisato – bisogna “smobilitare le enormi ricchezze private e ridare entusiasmo”.