Renzi: ‘l’Italia non si tira indietro’. Proposta del Governo alle forze politiche
Il primo ministro Matteo Renzi è intervenuto ieri alla Direzione Pd chiarendo che “l’Italia non è un Paese che si tira indietro, ma lo fa in uno scenario in cui non ci possiamo permettere una Libia bis perché le conseguenze che dovremmo pagare sono superiori a quelle che è lecito attendersi”. Le parole del capo del governo ricalcano quanto già detto da Alfano nei giorni scorsi ma, ha aggiunto: “se c’è un dato di fatto è che la politica estera oggi si fa partendo dal modo con cui si governano le periferie. Oggi ti rendi conto che o hai sguardo ampio o non sei in grado di dare una risposta profonda e all’altezza delle sfide”.
Nel ricordare ancora una volta le vittime di Parigi, il capo del governo ha sottolineato un aspetto a suo dire importante: “una delle cose che mi ha fatto impressione è che la maggioranza delle persone che è morta al Bataclan era più giovane di me. C’è una generazione che è stata colpita che è quella che va allo stadio, che va a a teatro, a Tunisi quella che va al museo”.
Dal palco della Direzione, Renzi ha poi tracciato l’agenda dei prossimi giorni: “tra venerdi e domenica in Italia avremo altri appuntamenti internazionali e domenica il Consiglio europeo sulle questioni dell’immigrazione”. Prima ancora di venerdi, però, il primo ministro ha chiarito che quest’oggi in Campidoglio il “governo formulerà una proposta a tutte le forze politiche. Una risposta al terrore di questi giorni. ‘Italia e Europa, una risposta al terrore’, questo il titolo dell’evento che – precisa – si concentra su 2 criteri di fondo: la richiesta di sicurezza e la risposta culturale”.
Nel suo intervento, Renzi ha voluto mettere a tacere chi sostiene “che l’Italia abbia paura e non stia facendo nulla: noi guidiamo il contingente in Libano, noi abbiamo un italiano in veste di advisor speciale del segretario generale dell’Onu per la Libia a livello militare, noi guidiamo la missione in Somalia, noi guidiamo interventi in Kosovo, noi siamo presenti in Afghanistan e in tante altre realtà”.