“Sto leggendo in questi giorni la discussione se abbassare le tasse è di destra o di sinistra. Abbassare le tasse è giusto, punto. E’ una questione di buon senso non ideologica, gli italiani ne hanno pagate troppe”; queste le parole di Matteo Renzi, volte a sottolineare la bontà della manovra appena prodotta ma che Bruxelles dove ancora valutare ed eventualmente approvare. “Ognuno dice la sua. Poi si andrà alle elezioni e con la prossima legge elettorale si saprà chi ha vinto o perso. Ma fino al 2018 la questione è che gli italiani hanno pagato troppe tasse”. Nella riflessione del primo ministro è facile scorgere una risposta ai malumori della minoranza Pd, che chiedeva – parole di Cuperlo – “Maggiore equità” all’interno della manovra. “Togliere la Tasi alla maggioranza delle prime case è giusto. Toglierla a super attici e castelli no”.
Nonostante i malumori della minoranza il Governo tira dritto e le osservazioni di Cuperlo – peraltro contrario a “rinviare la flessibilità in uscita” e allarmato per l’insufficienza delle risorse per il contratto del pubblico impiego – sono destinate a rimanere inascoltate dalla maggioranza che circonda Renzi. Sulla validità della manovra, dal convegno dei giovani di Confindustria a Capri si è espresso anche il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan: “non sarà rispedita al mittente, non c’è alcun timore”, la Commissione non avanzerà rilievi alla manovra del governo Renzi.