Roma commissariata fino al 2016, le opposizioni chiedono elezioni anticipate
Le dimissioni di Ignazio Marino hanno provocato diverse reazioni nel panorama politico; le opposizioni chiedono di procedere subito con nuove elezioni accusando al contempo Renzi di aver voluto mantenere in vita la Giunta capitolina nonostante fosse affetta da un male incurabile. Il senatore Gasparri (Fi) ha osservato che “il Comune di Roma andava sciolto per evidenti infiltrazioni mafiose; Renzi e il Pd hanno difeso Marino, peraltro – chiosa lapidario – assolutamente incapace”. La tesi dell’inutile prolungamento dell’agonìa dell’Urbe è stata sostenuta anche da Paola Taverna (M5s): “il Pd ha tenuto sotto ostaggio Roma per più di un anno utilizzando il sindaco Marino come una foglia di fico. Ora Renzi si assuma le sue responsabilità e porti la capitale al voto”.
Mentre cominciano a emergere i nuovi nomi che potrebbero ricoprire la carica di Sindaco, stamattina Marino ha celebrato un matrimonio con rito civile e ufficializzato la restituzine delle ‘spese di rappresentanza’ (anche se questo non cancellerà il reato ipotizzato qualora venisse accertato dalle indagini). Il Sindaco dimissionario ha tenuto anche una conferenza stampa in cui ha ripreso alcuni punti della nota con cui ieri ha presentato la rinuncia al mandato. Durante la conferenza Marino si è prima espresso sul timore del ritorno della mafia in Campidoglio “Roma sarà parte civile nel processo di mafia capitale. Noi abbiamo tagliato le unghie a chi voleva mettere le mani sugli affari” e poi ha denunciato i tentativi di mettere in cattiva luce il suo operato: “Ci avevano provato con la Panda rossa, i funerali di Casamonica, la polemica sul viaggio del Papa. Se non fossero arrivati questi scontrini, prima o poi avrebbero detto che avevo i calzini bucati o mi avrebbero messo della cocaina in tasca”.
Marino – come lui stesso ha ricordato – ha 20 giorni di tempo per ripensare alla sua decisione ma nel frattempo in Campidoglio si discute su chi dovrà amministrare la città fino a nuove elezioni; per il momento sarà il prefetto Gabrielli ad occuparsi della gestione, almeno fino alla nomina di un nuovo commissario traghettatore che dovrà condurre l’Urbe alle elezioni di primavera 2016 (contestualmente a Milano, Torino, Bologna e Napoli). Alcune fonti riportano che Matteo Renzi avrebbe in mano una lista di nomi tra cui scegliere il futuro candidato Sindaco di Roma, un elenco che il capo del Governo sarebbe intento a mettere sul tavolo senza passare per le cosiddette ‘primarie’. In questo caso il condizionale è d’obbligo perché altre fonti avrebbero smentito la volontà di accorciare i tempi e di procedere invece con l’iter previsto dal regolamento interno al Pd.