Vertice Pd, Renzi: ‘La riforma del Senato si farà senza discussione’
C’è ancora un clima di grande incertezza al termine della relazione di Matteo Renzi al vertice Pd di quest’oggi; nonostante le aperture – a patto che siano ‘costruttive’ – verso la minoranza dem, il capo del governo ha fatto capire che non potranno esserci margini di dialogo sull’articolo 2 del ddl Boschi. Alle 19 ci sarà il voto che darà maggiori indicazioni sulla linea che intenderà prendere il partito. Tra gli assenti al vertice di oggi spicca Pierluigi Bersani, che parteciperà questa sera alla chiusura della Festa dell’unità di Modena.
In apertura il primo ministro ha citato la riforma della ‘Buona scuola’ come esempio dei risultati che si possono raggiungere attraverso la compattezza intrapartitica poi, toccando l’argomento Grecia, ha lanciato un monito alla minoranza dem: “le scissioni funzionano molto come minaccia, un pò meno nel passaggio elettorale. Chi di scissioni ferisce, di scissioni perisce”. Renzi ha proseguito elencando la serie di riforme portate avanti dal Governo arrivando quindi al punto cruciale, la riforma del Senato. “Noi su questa riforma mettiamo la faccia e togliamo al Senato il potere di porre la fiducia e di legiferare su tutto”. Il Senato – ha proseguito Renzi – “sarà Camera delle autonomie, alle Regioni toglieremo soldi (lotta agli sprechi) ed elimineremo, oltre agli Enti inutili, alcune forme di potere confuso”.
Dopo aver elencato i punti che certificherebbero la bontà della riforma, Renzi ha nuovamente richiamato all’ordine gli oppositori, in particolar modo la minoranza dem: “a chi parla di svolta contro la democrazia, la risposta – ha detto – è una risata, questo perché non ci sarà né un cambio di forma di governo, né una mutazione delle funzioni del capo del governo”. Renzi ha invitato gli oppositori a non appellarsi alla carta costituzionale ed ha lanciato un monito: “se c’è un tentativo di rilancio continuo nonostante le apreture, noi non ci fermeremo, la riforma del Senato si fa senza discussione. Siamo vicini al traguardo – ha detto – e chi non ci sta dovrà motivare il suo dissenso” di fronte al partito e di fronte alla piazza.
In chiusura il primo ministro si è focalizzato sull’argomento tasse (abolizione di Imu e Tasi in primis) e sul tema della ripresa economica, collegando entrambi alla Legge di stabilità: “E’ finito il tempo dei pastrocchi e la chiave per la ripartenza sta nella semplificazione” sia per quanto riguarda la tassazione che per quanto concerne l’economia. Occorre, ha aggiunto Renzi, “dare messaggi di serenità e tranquillità ai cittadini”, dare ossigeno al settore edile per contribuire in modo significativo a ridurre la povertà e rimettere in moto l’economia.