Renzi ai microfoni di RTL 102.5: Tasi, Lavoro, Migranti e “Buona scuola”

Duro attacco rivolto all’Unione Europea da parte di Matteo Renzi questa mattina ai microfoni di RTL 102.5: “L’Ue che si gira dall’altra parte sui migranti pensa di venirci a spiegare le tasse, c’è qualcuno a Bruxelles che pensa di mettersi a fare l’elenco delle tasse da tagliare, spero sia stato il caldo, le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles”. “Il 16 dicembre – ha aggiunto Renzi – gli italiani pagheranno la seconda rata della Tasi, quello è il funerale delle tasse sulla casa”. Scaturite dalle voci secondo cui la riduzione delle tasse sulla casa sarebbe, da parte dell’Italia, contraria alle raccomandazioni europee, le dichiarazioni del Premier hanno suscitato l’immediata reazione di Bruxelles: “Siamo consapevoli delle recenti dichiarazioni del premier Renzi – dice la portavoce della Commissione agli Affari economici, Annika Breidthardt – e non abbiamo altro da commentare. La legge di stabilità sarà valutata in autunno e la valutazione sarà basata sui fatti, su quello che ci sarà, e sulle previsioni economiche della Commissione di novembre”.
Il Premier, inoltre, ha colto l’occasione per ritornare sul tema dei Migranti: “Abbiamo avuto un paio di discussioni accese al Consiglio europeo, ho anche alzato la voce perché due Paesi nuovi dicevano che l’Italia sugli immigrati fa polemica e ci mette la pistola alla testa. Io ho ricordato che se non ci fosse stata l’Italia quell’ideale sarebbe morto, quindi prima di parlare del nostro Paese si sciacquassero la bocca. E’ fondamentale che l’Europa si dia una bella svegliata e faccia la sua parte anche perché sul tema dei migranti si gioca la faccia”. Poi Renzi ribadisce la necessità di una “politica unitaria” che tenga insieme accoglienza, rimpatri di chi non ha diritto e che “salvi vite umane”.
Puntiglioso riferimento anche sul tema, al nostro Premier molto caro, del Lavoro: “Finalmente qualche buona notizia arriva. Se fai le riforme i risultati arrivano, se cambi le cose che devono essere cambiate, i risultati arrivano. La Germania ha fatto il Jobs Act tra il 2003 e il 2005, i risultati sono arrivati in questi 10 anni. Se lo avessimo fatto anche noi dieci anni fa… lo abbiamo fatto adesso. Ora dobbiamo correre, correre, correre”.
Conclusione sul tema della Scuola: “Le polemiche nella scuola sono naturali – anche se stiamo parlando della “riforma” più discussa degli ultimi decenni? Ndr – ma ci sono 100mila posti di lavoro in più, e siccome per 20 anni si è tagliato nella scuola, oggi per la prima volta l’Italia mette più soldi sui suoi figli. Ovviamente – ha ribadito ancora Renzi – nelle assunzioni c’è chi non è contento, perché deve spostarsi di qualche chilometro – come se finora nessun docente l’avesse fatto, ndr – o perché non viene assunto quando vorrebbe. Ci sono tante polemiche sulla ‘buona scuola’, ma è solo l’inizio: ci sono 1.642 cantieri per le scuole, stiamo dedicando soldi perché ci sia più attenzione sull’edilizia scolastica, nuove materie. Il problema della scuola non si risolve con un click in un mese, ci sono problemi di singole carriere di professori che rispetto perché sono stati presi in giro, e stiamo cercando di dar loro continuità didattica, ma come diceva Don Milani la scuola si misura su quanti ragazzi perdi: dobbiamo preoccuparci non degli aspetti organizzativi, ma di quanti ragazzi perdiamo”.
Mirko Olivieri
02 settembre 2015