Roma, Marino e i nuovi scogli monocolore contro il mare del malaffare

“Come può uno scoglio arginare il mare?” così cantava il grande Lucio Battisti in ‘Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi…’, una delle sue opere più famose che grazie a quella frase ci conduce ad alcune riflessioni – anche se di tutt’altro genere – sul panorama politico romano, in particolar modo sul rimpasto della Giunta del sindaco Ignazio Marino.
Lo scandalo di Mafia Capitale, la sporcizia che s’accumula e viene documentata dai media stranieri, i disservizi e i trasporti pubblici che non funzionano a dovere si possono risolvere – secondo il Sindaco e chi lo appoggia – semplicemente sostituendo i soggetti che avrebbero dovuto garantire efficienza e buona gestione delle risorse disponibili. Ecco allora i nuovi ‘scogli’ della Giunta Marino, che stanno per essere posizionati a difesa del buon nome di Roma e della continuità di governo nella città: Stefano Esposito, Marco Causi, Marco Rossi Doria e Luigina Di Liegro sostituiranno rispettivamente Guido Improta, Luigi Nieri e Paolo Masini, con l’aggiunta della ‘quota rosa’ Luigina Di Liegro a cui verrà affidata la delega per il settore turistico. Causi sarà vicesindaco con deleghe al Bilancio e al Personale, Esposito – senatore noto per essere a favore della Tav – si occuperà della Mobilità mentre Rossi Doria di Scuola e Periferie.
Dal punto di vista strettamente politico questa mossa di rimpasto vede l’uscita di membri appartenenti a schieramenti politici diversi dal Pd (su tutti il vicesindaco Nieri, Sel) e l’ingresso di personalità legate al partito di maggioranza: questo in teoria significa rafforzare la governabilità e la stabilità della Giunta – ora praticamente monocolore – ma, al contempo, toglie quella rappresentatività che i cittadini hanno richiesto attraverso le urne e che garantirebbe la tutela di istanze vicine a un certo tipo di elettorato ora messo in fuorigioco.
Renzi intanto osserva ma dalle sue parole traspare il suo punto di vista sulla questione: “La Capitale non si merita di essere trascinata in una situazione di ingovernabilità”, ben venga dunque – secondo Renzi – il monocolore, se esso riuscirà a risolvere le situazioni critiche che funestano Roma e i suoi cittadini, esasperati dai continui disagi e ingiustizie che si protraggono da anni.
Il primo Ministro auspica che Marino dia delle risposte concrete e in breve tempo ma considerando le dimensioni del ‘mare’ da tenere a bada, suona quantomeno strano pensare di risolvere tutto con qualche ‘scoglio’ piazzato qua e là, che sembra più utile a puntellare una struttura fiaccata dalle onde invece di aprire a una più larga collaborazione tra le forze disponibili e produrre un’agenda composta da obiettivi comuni volti a smantellare il malaffare e i disservizi. Partendo dal presupposto che non è questo il tempo di esprimere giudizi in merito a quel che sarà con la nuova Giunta, è bene tenere a mente il rischio di incorrere in una situazione gattopardesca, poco consona alla realtà della capitale che si avvia a recepire la bolla ‘Misericordiae Vultus’ con cui il Papa ha indetto il Giubileo straordinario 2015-2016.
Davide Lazzini
29 luglio 2015