Processo nuove Br: ”viva la rivoluzione”. Bersani: ”E’ momento di alzare guardia”
Dopo l’attentato a Roberto Adinolfi, Amministratore delegato dell’Ansaldo nucleare, e le dichiarazioni del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri che ha espresso preoccupazione per quanto sta accadendo ravvisando che “Il rischio escalation esiste”, oggi durante il processo milanese sulle Nuove Brigate Rosse, Alfredo D’avanzo ( ritenuto dagli inquirenti uno dei vertici dell’organizzazione) ha dichiarato in aula: “ Viva la rivoluzione, avanti la rivoluzione, Tutto fa parte della rivoluzione… Questo e’ il momento buono”.
D’avanzo era stato condannato a 11 anni e 4 mesi di carcere in primo e secondo grado, oggi prende il via il processo-bis dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’appello. Le sue dichiarazioni sono state raccolte durante una pausa in tribunale, durante la quale alcuni cronisti si sono avvicinati alla gabbia dove stanno seguendo l’udienza cinque dei sette imputati detenuti.
Il processo ha visto poi respingere le richieste di scarcerazione richieste per 7 dei 12 imputati accusati di aver fatto parte delle nuove brigate rosse. Fuori dal tribunale però a fare eco alle dichiarazioni di D’avanzo un gruppo di giovani antagonisti, proveniente soprattutto dal centro sociale Gramigna di Padova. Fra i cartelli appesi dai manifestanti si potevano leggere scritte come: “la rivoluzione e la lotta non si processano, solidarietà ai compagni arrestati”.
La situazione non è da sottovalutare secondo il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che quest’oggi ha incontrato a Genova i dipendenti dell’Ansaldo. Parlando di terroristi ha affermato: “Non possiamo permetterci un rigurgito di terrore e violenza. Bisogna alzare la guardia e bisogna che ci sia attenzione da parte di tutti, non solo delle forze dell’ordine ma anche dell’opinione pubblica, perché bisogna stare attenti alle parole che si dicono e ai gesti che si fanno. C’é gente che non deve poter avere acqua in cui nuotare”.
Enrico Ferdinandi
15 maggio 2012