SCUOLA, GIANNINI A RTL: “NON TEMO SCARDINI DI IMPIANTO”
A pochi giorni dallo sciopero del 5 maggio che, stando alle previsioni, terrà le porte di molte scuole di ogni ordine e grado chiuse, il Governo Renzi, e in particolar modo il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, dichiara di non voler scendere a compromessi con i protestanti.
“Il disegno di legge di riforma della scuola è in Parlamento, i parlamentari fanno il loro mestiere, non lo abbiamo mandato lì per gioco ma perché ci possa essere un arricchimento, un miglioramento, anche un dibattito aperto, non ho nessun timore che si scardini l’impianto”, così il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha commentato le aspre polemiche suscitate dal ddl Scuola. Rilasciando un’intervista a RTL 102.5, il Ministro, riferendosi ai sindacati, ha aggiunto: “hanno indetto lo sciopero quelle forze che nella scuola hanno avuto finora l’unica voce autorevole e ascoltata, cioè i sindacati che hanno tutto il diritto di esprime il loro parere, ma c’è un altro mondo che è quello di 8 mln di studenti, di 16 mln di genitori, di 15-20 mln di nonni che non la pensano come chi sarà in piazza il 5 maggio.” Riprendendo le parole del Premier che aveva considerato lo sciopero come qualcosa di inconcepibile, Stefania Giannini ha dichiarato di non comprendere “una reazione negativa di fronte ad un governo che per la prima volta dopo decenni inverte un processo perverso che ha tolto 80mila insegnanti dal 2009 al 2012, che ha messo 4 miliardi freschi sul conto corrente della scuola italiana, che ha finalmente messo mano alla matassa ingarbugliata del precariato storico e, soprattutto, che dà una prospettiva mettendo in ordine quello che è il ripristino della Costituzione. Tutto questo vuol dire far virare un transatlantico, è un processo che parte quest’anno e che richiederà alcuni anni per andare a regime.”
Nessun cambio di rotta per il Governo Renzi che, persino davanti alla voce di un popolo che si dichiara contrario ai disegni di legge da loro stessi proposti, si fa forte di quei pochi consensi ricevuti da gente che non ha avuto nemmeno la possibilità di eleggerlo.
Mirko Olivieri
23 aprile 2015