LETTERA IN ARRIVO A TUTTI I DOCENTI PER SPIEGARE LA RIFORMA “Ridicolo protestare contro un governo che assume”, Matteo Renzi.

Nel corso della riunione sul ddl Scuola tenutasi nella giornata di ieri presso il Nazareno, Matteo Renzi ha preannunciato l’invio di una lettera destinata a tutti i docenti italiani. Dopo aver appreso che gli insegnanti scenderanno nelle piazze italiane martedì 5 maggio per protestare contro il nuovo disegno di legge, il Premier ha immediatamente deciso di “giustificare” i propri provvedimenti contattando ogni singolo docente e rispondendo alle domande dei giornalisti di RTL 102.5 ribadendo che non si può scioperare contro il primo governo che cerca di eliminare i precari dalla scuola.
«Se non fosse un giorno molto triste – ha affermato il primo ministro – farebbe ridere scioperare contro questo governo che sta assumendo 100mila insegnanti. Non mi si dica che si fa sciopero contro il primo governo che elimina i precari dalla scuola”.
“Deve essere chiaro che noi non lasceremo la scuola ai sindacati – ha continuato il presidente del Consiglio – la scuola è delle famiglie e degli studenti. Se i sindacati – prendendoli di mira – fanno sciopero perché hanno paura che noi gli togliamo il diritto di fare quello che vogliono, fanno bene. Ma non dicano che lo fanno contro un governo che assume e che aumenta gli stipendi”.
Per tutta risposta, i Sindacati non si sono fatti attendere e hanno immediatamente replicato l’intervista di Renzi: in primis il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, ha risposto ai microfoni definendo “ingiusto e inaccettabile sia per i professori che per il personale scolastico il ddl”, e ha continuato chiedendo “radicali cambiamenti”, soffermandosi anche su quello che dovrebbe essere il nuovo ruolo del preside-sindaco. Il dirigente scolastico della scuola renziana sceglierà i propri docenti, utopicamente seguendo i criteri della meritocrazia, ma sarà considerato responsabile dell’enorme dispersione scolastica che si registra nelle nostre scuole e dell’elevatissimo numero di bocciature che incombe nelle scuole superiori. Un preside-sceriffo, dunque, quello voluto dalla riforma targata Renzi-Giannini che ha suscitato non poche polemiche.
Un rafforzamento del Consiglio di istituto, a cui è rimasto ben poco da decidere, è stato richiesto dai sindacati che non hanno esitato un attimo ad organizzare lo sciopero che si terrà il 5 maggio.
Mirko Olivieri
21 aprile 2015