Boschi: l’Italicum deve passare!
ROMA – Il Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi non sembra disposta a cedere alla minoranza dem sul punto cruciale dell’Italicum, cioè il Senato non elettivo: «È un punto chiave della riforma, anche perché a questo sono collegate le funzioni del Senato, gli organi di garanzia. Quindi è difficile poi non rimettere in discussione tutta la riforma; questo significherebbe ricominciare da capo un lavoro che stiamo portando avanti in Parlamento molto seriamente da oltre un anno. Abbiamo detto però che nelle prossime settimane in Commissione al Senato riapprofondiremo il merito».
Per il Ministro Boschi è assolutamente fondamentale dare una nuova legge elettorale al Paese ma, per il momento, è prematuro parlare di fiducia anche se «la fiducia viene usata nei provvedimenti centrali per l’agenda del Governo e del Paese, e sicuramente l’Italicum lo è», aggiungendo però che «la fiducia è l’extrema ratio, l’ultima soluzione possibile per il governo. Prima si cerca di evitarla, se possibile. Anche perché, quando il Governo decide di porre la fiducia, sa che vincola la sua vita a quel voto. Quindi è un atto di responsabilità importante. Vedremo nelle prossime settimane».
«Lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi», dice la Boschi, «che è anche segretario del nostro partito, è stato molto chiaro, quando abbiamo fatto l’assemblea di gruppo del nostro partito. Noi abbiamo detto che sulle riforme costituzionali, quando le affronteremo nuovamente al Senato, nelle prossime settimane, faremo degli approfondimenti nel merito, e vedremo se sarà possibile fare delle modifiche, sempre d’accordo con tutti gli altri alleati di governo, che sostengono queste riforme».
Lo stesso Renzi aveva ribadito da Washington: «Non si torna indietro, la legge elettorale va approvata come è uscita dal Senato, nessuno può bloccare le riforme. Si va avanti, parlare di “offerta ai ribelli” è fuori dalla realtà».
Non rimane che attendere il lavoro della Commissione in questa saga dell’Italicum, nella quale verrà valutata caso per caso l’eventuale sostituzione dei membri che decideranno di non uniformarsi alle deliberazioni dell’Assemblea.
Rimane aperta anche la questione riguardante le Presidenze delle Commissioni; l’unico però ad essere a rischio riconferma potrebbe essere, secondo fonti parlamentari del PD, Francesco Boccia.
Paola Mattavelli
19 aprile 2015