L’Italicum preoccupa tutti tranne Renzi
ROMA — L’Italicum non preoccupa Renzi e a quanto sembra nemmeno la spaccatura interna al PD, con conseguenti dimissioni da Capogruppo di Speranza, causata dalla sua irremovibilità sul fronte delle modifiche al testo. La priorità è che il bicameralismo paritario venga abbandonato,
Un entusiasmo che fa dire al Premier: «Sono tranquillo, i voti ci saranno in ogni caso», convinto che una parte di Forza Italia non si tirerà indietro. All’orizzonte sembra anche esserci un’apertura di Bersani che ieri ha aperto la trattativa. Per il momento comunque non verranno presi provvedimenti sulla minoranza: «Non lo abbiamo mai fatto. Nemmeno quando alcuni non hanno votato il Jobs Act. Certo, se poi la legge non passa allora il discorso cambia. Eppure io non vedo rischi. Sono una quarantina quelli davvero pronti a fare le barricate. Ma la mia impressione è che i critici siano comunque divisi tra di loro. Ho visto almeno quattro anime diverse dentro la minoranza».
Anche nel suo discorso alla Georgetown University il Primo Ministro non perde occasione per ribadire che «non è possibile tornare indietro sulle riforme, sarebbe folle sciupare questa occasione» perché «per troppo tempo l’Italia è stata come la bella addormentata nel bosco ma noi siamo qui per svegliarla, per dare un indirizzo al futuro». Per Renzi non è possibile vivere il presente solo sognando il proprio grande passato, perché, citando Bob Kennedy, «il futuro non è un dono ma una conquista».
Nonostante la sicurezza di Renzi, i toni della minoranza PD rivelano aspettative deluse. Per il deputato della minoranza PD Davide Zoggia «non e’ andata bene, ci aspettavamo di più: si e’ dimesso il capogruppo Speranza ma sembrava tutto normale. Noi siamo un partito normale, a tratti…», aggiungendo, in merito alle dimissioni di Speranza: «Ci ho parlato e credo che le sue dimissioni siano irrevocabili».
Nel frattempo, il Presidente della Commissione Affari costituzionali ha detto, al termine della discussione generale in Commissione sull’Italicum: «Ho spostato a lunedì il termine per la presentazione degli emendamenti, perché all’Ufficio di presidenza della Commissione tutti i gruppi si sono impegnati a presentare solo emendamenti essenziali. Così siamo incoraggiati a una discussione approfondita, nonostante la richiesta del PD a non mutare il testo».
M5S ha fatto sapere, attraverso le parole di Danilo Toninelli, capogruppo M5S e Vicepresidente in Commissione Affari costituzionali, che presenterà pochissimi emendamenti, quindici o venti al massimo, per dimostrare la loro volontà di migliorare questa legge, che non piace nel suo impianto.
Toninelli e Fabiana Dadone, Capogruppo M5S alla Camera, hanno infatti scritto nel blog di Beppe Grillo che «la legge elettorale in corso di esame alla Camera, il cosiddetto Italicum, ha al suo interno un errore di calcolo da prima elementare. L’Italicum infatti prevede più seggi di quelli della Costituzione. Oltre ad essere una legge schifosa, l’Italicum è stato anche scritto con i piedi».
Paola Mattavelli
17 aprile 2015