Dimissioni Lupi, Ncd contro Renzi ma Alfano prende le distanze dal partito: «Noi resteremo in questo governo»
ROMA — «Noi resteremo in questo governo». A dichiararlo il leader del Ncd Angelino Alfano che per rimanere nell’esecutivo ha costretto il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi alle dimissioni, scatenando così le polemiche del partito.
Il segretario del Ncd non ha avuto dubbi sulla sorte del ministro, anche se la sua scelta ha suscitato le proteste dei centristi; molti hanno puntato il dito contro la politica renziana di Alfano che ha preferito tagliare i ponti con Lupi anziché tradire la fiducia del premier. «Noi resteremo in questo governo finché si faranno le cose che diciamo noi: noi abbiamo realizzato tanto di cui andare fieri. Vogliamo andare avanti come abbiamo fatto fino a qui, realizzando le cose alle quali abbiamo creduto» ha sottolineato il leader Ncd.
Sull’abbandono del ministro, si è espressa anche Nunzia De Girolamo, la quale ha preso le difese dell’esponente Ncd espulso: «Non possiamo continuare ad essere subalterni nei confronti di un premier che ha una arroganza insopportabile anche nei confronti di un amico (Lupi, ndr) che non è stato difeso» ha ribadito la capogruppo alla Camera che ha aggiunto: «Siamo diventati la stampella di Renzi per il jobs act, legge elettorale, il patto del Nazareno. Io penso che la battaglia per l’Italia affinchè non diventi il sud dell’Europa si può fare all’interno del governo ma anche standone fuori».
Il pensiero della De Girolamo è stato sostenuto anche dai forzisti che hanno invitato il Ncd ad una maggior autonomia e a non lasciarsi prendere a schiaffi da Renzi. Maurizio Gasparri ha infatti esortato Alfano «a riflettere sulla grande ipocrisia di Renzi che ha fatto dimettere Lupi ma poi si tiene sottosegretari indagati e candida De Luca in Campania».
Benedetta Cucchiara
22 marzo 2015