Grandi Opere, la corruzione scatena il conflitto tra Anm e il premier Renzi
ROMA – La corruzione dilagante, venuta alla luce nel sistema delle Grandi Opere, ha scatenato il conflitto tra il premier Matteo Renzi e l’Associazione Nazionale Magistrati che ha puntato il dito contro l’incapacità istituzionale di punire severamente i corrotti.
La replica di Renzi alla magistratura è arrivata dall’inaugurazione dell’anno accademico della scuola di Polizia. «In queste ore autorevoli, servitori dello Stato hanno detto che lo Stato dà schiaffi ai magistrati e carezze ai corrotti – ha esordito il premier- E’ una frase falsa, ingiusta, ma non per il governo di turno; riguarda l’idea stessa delle istituzioni. Si può contestare un singolo fatto ed è legittimo e doveroso ma sostenere che lo Stato non si occupa degli studenti, dà le botte ai magistrati ed accarezza i corrotti, beh sostenere questo quando si hanno responsabilità istituzionali e di rappresentanza delle categorie, è triste».
L’attacco delle toghe era partito dal presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli che si era soffermato sui provvedimenti dalle finalità tutt’altro che trasparenti e non finalizzati all’eliminazione della corruzione, dalla depenalizzazione del falso in bilancio alle prescrizioni sempre più ridotte. «Chi semina vento raccoglie tempesta» ha dichiarato Sabelli, raccomandando «a chi ha responsabilità della cosa pubblica di dare il buon esempio perché nel Paese possa diffondersi la cultura della legalità».
Benedetta Cucchiara
17 marzo 2015