Si dimette Renzo Bossi, il Trota, scelta responsabile?

Era già nell’aria, ma si pensava sarebbe successo nei prossimi giorni dopo la riunione del direttivo della lega, invece Renzo Bossi, a sorpesa, oggi ha annunciato le sue dimissioni da consigliere regionale della Regione Lombardia a SkyTg24. Così il figlio del senatur, coinvolto sull’utilizzo dei fondi pubblici del partito, ha commentato: “Non sono indagato ma mi dimetto, senza che nessuno me l’abbia chiesto”, aggiungendo inoltre: “Sono fiducioso che la magistratura sappia dare le risposte. È giusto e opportuno farsi da parte, sono sereno e so benissimo cosa ho fatto”.
Il governatore di Regione Lombardia Roberto Formigoni da Twitter ha dato il suo placet alle dimissioni del Trota scivendo “Bene così”. Per Matteo Salvini, consigliere comunale di Lega Nord, è invece “Un vero peccato”, mentre Stefano Galli, capogruppo al Pirellone, ha qualche dubbio e dice: “Una buona decisione dimettersi? E’ soggettivo, ma forse significa che qualcosa di vero c’è”.
Fanno intanto discutere le dichiarazioni al settimanale OGGI di Alessandro Marmello, autista e guardaspalle di Renzo Bossi, che dice di essere stanco ad essere utilizzato come “bancomat”. Nelle sue dichiarazioni si legge: “ritiro denaro contante dalle casse della Lega sotto la mia responsabilità. Lui incassa e non fa una piega. Non ce la faccio più, non voglio continuare a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo. Quel denaro lo ritiro dalla Lega a mio nome. E lui se lo mette in tasca come fosse la cosa più naturale del mondo. Adesso basta, sono una persona onesta, a questo gioco non ci voglio più stare”.
Le risultanze delle indagini dei prossimi giorni dovrebbero fare luce sulla vicenda, nella quale si insinuano le conversazioni telefoniche tra Belsito e Dagrada, che parlano delle spese sostenute per Renzo, facendo riferimento a Roberto Castelli e a Piergiorgio Stiffoni. Secondo gli inquirenti infatti emergono diversi elementi sospetti legati al presunto uso del denaro del partito per la famiglia Bossi.
Tanti sono i sospetti ed i dubbi anche all’interno dello stesso popolo leghista e la decisione di oggi non farà altro che alimentarli. Si fa infatti fatica a credere che sia tutto frutto della fantasia e che le dimissioni siano dovute solo un elevato senso di responsabilità.
Sui social network, da quando si è sparsa la notizia delle dimissioni, si elevato un grido di contentezza, sia da militanti, ma anche di semplici cittadini, e non sono mancate neppure affermazioni impregnate di sarcasmo come “Siamo tutti dispiaciuti!” oppure “Un vero peccato per un carismatico, colto e onesto”, mentre qualcuno ora invoca che lo stesso gesto responsabile lo compia anche la senatrice Rosy Mauro.
Sebastiano Di Mauro
9 aprile 2012