Maroni: pulizia per salvare la Lega e motori avanti tutta

Oramai il grido dei fedelissimi della Lega è “pulizia, pulizia, senza guardare in faccia a nessuno”. Questo è il pensiero di Roberto Maroni, il nome più probabile alla successione di Bossi, che scrive “Rivoglio la Lega che conosco…. quella dei militanti onesti che si fanno un culo così sul territorio senza chiedere nulla in cambio, se non la soddisfazione di sentirsi orgogliosi di essere leghisti”.
Sarà questo il lavoro dei vertici della Lega nei prossimi giorni, che dopo la bufera giudiziaria e mediatica, a seguito delle rivelazioni di Nadia Gradara e Daniela Cantamessa, inizieranno a controllare i soldi usciti attraverso i movimenti bancari. Controlli volti a ricostruire e controbattere le parallele indagini giudiziarie che la magistratura sta svolgendo dopo il sequestro della cartella con l’intestazione ‘The family’, trovata nella cassaforte dell’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, ed altra corposa documentazione, che dimostrerebbe come i soldi dei rimborsi elettorali siano stati utilizzati per pagare i conti della famiglia Bossi. Ai documenti si aggiungono le intercettazioni dallo stesso Belsito, che ricordiamo è indagato sia dalla Procura di Milano, che quelle di Napoli e Reggio Calabria.
Bossi in queste ore, nonostante le sue dimissioni, non molla, e vuole chiarire la vicenda giudiziaria che ha coinvolto la sua famiglia, facendo il punto della situazione e incontrando diversi esponenti del Carroccio, come Roberto Castelli, Roberto Cota, Roberto Calderoli, Francesco Speroni ed altri, ma comprensibilmente non vuole incontrare la stampa.
Diversi i punti di vista e le reazioni politiche che invocando un autoriforma dei partiti, mentre si allarga il fronte di chi vuole le dimissioni di Renzo Bossi e di Rosy Mauro. Emma Bonino boccia l’ipotesi di un intervento per decreto sulla materia, invocato invece dall’Udc Casini. No anche dal Pdl, mentre Pierluigi Bersani propone: “Ripartiamo allora dall’articolo 49 della Costituzione”. Poi c’è chi come Angela Maraventano, senatrice della Lega Nord, che dice:“E’ stata creata ad arte una montatura contro il capo. Ma la verità verrà fuori, sono serena perché sono certa della estraneità di Bossi”, proseguendo:“Io metterei non una ma entrambe le mani sul fuoco per Bossi e sono assolutamente certa della sua innocenza. Noi siamo gente seria”.
Invece secondo Lamberto Dini quanto sta accadendo all’interno della Lega avrà “conseguenze devastanti, ma il partito continuerà a vivere…..”. Molto critico è Massimo Cacciari che dice: “Bossi è finito, era inevitabile che così fosse dopo la caduta di Berlusconi. E’ politicamente fallito come Berlusconi. Un fallimento politico clamoroso: non hanno realizzato nulla di ciò per cui erano scesi in campo”
Non rimane quindi che aspettare per vedere se veramente nel partito si volterà pagina” e se il motto di Maroni “motori avanti tutta” avrà l’effetto sperato per dare una nuova propulsione al movimento leghista”, capace di imprimere una nuova azione politica.
La prossima riunione del direttivo è fissata per il 16 aprile e in quella sede pare si richiederà l’espulsione di Renzo Bossi e di Monica Rizzi, assessore lombardo allo Sport, indagata dalla Procura di Brescia, che avrebbe favorito appunto la candidatura di Bossi jr. Annunciata anche, dai fedelissimi militanti, un grande manifestazione di piazza che si terrà martedì prossimo per sostenere il leader.
Sebastiano Di Mauro
9 aprile 2012