ROMA — Oggi il Caso Ruby arriva in Cassazione. I giudici decideranno se confermare la sentenza di appello del 2014, in cui l’ex premier Silvio Berlusconi è stato assolto dopo che nel giugno 2013 era stato accusato di concussione e di prostituzione minorile e condannato a 7 anni di carcere, oppure se rinviare il caso ad un altro giudice.
Sembra concludersi una vicenda giudiziaria che ruota attorno a Karima, la 18enne marocchina arrestata per furto nel 2010 ma rilasciata a seguito di una telefonata dell’ l’allora primo ministro Berlusconi, giustificando l’affido della minorenne dalla questura di Milano alla consigliera regionale Nicole Minetti con un legame di parentela tra Karima e il presidente egiziano Mubarak.
Ed è stata proprio Ruby a rivelare i retroscena delle cene di Arcore. Nonostante le difese di Berlusconi, il quale aveva negato di aver avuto rapporti con la ragazza e di essere stato ingannato sulla sua vera età, il magistrato Ilda Bocassini il 13 maggio 2013 aveva chiesto sei anni di reclusione e l’interdizione dalle cariche pubbliche.
La sentenza di primo grado del 23 giugno 2013 ha condannato il leader di Fi a sette anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, ma è stata ribaltata dal processo di appello e il 18 luglio 2014 Berlusconi è stato assolto da entrambe le accuse.
Per l’ex Cav questa giornata rappresenterà forse la conclusione di una battaglia, e nello stesso giorno in cui verrà decisa la sua sorte, Berlusconi ha annunciato di voler bloccare il cammino delle riforme in Parlamento.
Benedetta Cucchiara
10 marzo 2015