Disoccupazione: raggiunto il 9,3% e i giovani non cercano più lavoro

La disoccupazione è al 9,3%, un dato mai così alto dal nemmeno troppo lontano 2004. Le manovre annunciate e le riforme messe in atto per contrastare il preoccupante fenomeno non bastano, una recente indagine compiuta dall’Istat ha dimostrato in maniera inequivocabile quanto sia in crescita il dato inerente alla disoccupazione diffusa nel bel paese. Secondo i dati elaborati dall’Istat, soltanto il mese scorso la disoccupazione ha raggiunto il 9,3% superiore dello 0,2% rispetto a quello registrato all’inizio dell’anno.
Il dato più allarmante è che la crisi tocca in maniera più grave la risorsa fondamentale di qualsiasi paese, i giovani. La crisi occupazionale riguarda il 31,9% dei ragazzi compresi tra i 15 e i 24 anni, evidenziando anche in questo caso un aumento, pari al 4,1%. Questa raccolta di dati non è altro che una chiara e limpida testimonianza del difficilissimo momento che colpisce la nazione. Soltanto risalendo al 2004 si può trovare qualche termine di paragone. Certamente i numeri sono da brivido. Analizzandoli in termini assoluti, i disoccupati sono più di 2, 3 milioni in aumento di circa 335 mila unità. Tra le vittime più colpite non ci sono soltanto i giovani ma a risentire del problema sono anche le donne. 44 mila donne hanno perso il lavoro rispetto al mese precedente. Come se non bastasse l’indennità è a rischio, secondo il Ddl sulla riforma del lavoro, il lavoratore che percepisce un assegno di mobilità o di disoccupazione perde l’indennità, se non accetta “un offerta di lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20% rispetto all’importo lordo dell’indennità cui ha diritto” Geograficamente inoltre è purtroppo netta la divisione tra Nord e Sud, nel Meridione infatti le donne prive di occupazione sono circa il 49% del totale, quasi la metà. Analizzando anche i paesi della Comunità europea di cui facciamo parte ci si rende conto che non siamo gli unici e che chiaramente il vecchio continente è colpito in maniera significativa dal fenomeno. Il tasso di disoccupazione infatti ha raggiunto il proprio massimo da 15 anni, con il 10,8% di disoccupati. La situazione è altrettanto critica in Grecia, colpita recentemente da una profonda crisi, e in Spagna dove il tasso di disoccupazione è salito al 21%. Tra i paesi che meglio si comportano in questo senso c’è la Germania con il 5,7 dei disoccupati, l’Olanda e il Lussemburgo (5%) e l’Austria (4,2%). In Italia invece gli attori della nostra economia e della politica sono unanimi nel decretare una soluzione immediata per riattivare lo sviluppo «Siamo ancora in recessione, quest’anno saremo al -1,6%, abbiamo problemi sull’occupazione giovanile dovuti al passaggio difficile tra scuola, università e lavoro», ha osservato il presidente uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia, mentre la Cgil mette in guardia sulla «valanga di disoccupazione» e chiede di «fermare i licenziamenti», la Cisl invece, afferma che la riforma del lavoro «va rilanciata con forza per la crescita». Il leader del Pd Pierluigi Bersani, ha affermato a tal proposito: «Sono dati drammatici e credo debba essere questo il nostro punto massimo di preoccupazione. Dobbiamo fare qualcosa».
Manuel Giannantonio
5 aprile 2012