ROMA – Rinviata al 20 febbraio la discussione del decreto fiscale nel Cdm. A seguito delle polemiche sorte a causa della norma salva- Berlusconi, il premier Renzi ha annunciato con la prima e-new dell’anno di inserire il discusso provvedimento nel pacchetto riforme fiscali del mese prossimo, evitando così ulteriori critiche da parte dell’opposizione e dello stesso Pd.
«Noi cambiamo il Fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a lui, che sconterà la sua pena fino all’ultimo giorno» si è difeso il premier che ha dimostrato di non voler perseguire alcuna politica ad personam e semplicemente di voler evitare polemiche, sia per il Quirinale che per le riforme: «ho pensato che sia più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio».
Ma la mossa di Renzi è stata etichettata dalla minoranza democratica come «propaganda indecente» e «un favore al leader azzurro». Fassina ha attaccato duramente il premier, reo di aver offeso l’intelligenza degli italiani con l’eccessiva propaganda della delega fiscale, e anche il senatore Pd Minneo ha twittato la sua disapprovazione: «sbaglia Matteo Renzi a difendere la modica quantità per evasori e truffatori. E sbaglia a rinviare a febbraio: sembra un favore a Berlusconi».
Superando gli attacchi interni, Renzi si è detto fiducioso, ricordando gli imminenti appuntamenti con le riforme, in primis quella della legge elettorale che oggi sarà discussa in Senato e riaprirà il dibattito sulle preferenze.
Benedetta Cucchiara
7 gennaio 2014