Job Act, Ok alla Camera, ma la minoranza Pd attacca: ” Non è convincente”
Roma-Il Job Act passa alla Camera e ora sarà esaminato dal Senato. Con 316 sì, 6 no e 5 astenuti, il provvedimento sul lavoro è stato approvato da Montecitorio senza la partecipazione al voto finale di Sel, M5S e Forza Italia.
Le modifiche apportate riguardano temi delicati, dagli ammortizzatori sociali all’art 18 dello Statuto dei lavoratori: in primo piano il riordino delle forme contrattuali e l’introduzione dei nuovi contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, unitamente alla regolamentazione dei licenziamenti illegittimi. Per i licenziamenti disciplinari ingiustificati è previsto il reintegro solo per alcune fattispecie, mentre resta fermo l’obbligo di reintegro per i licenziamenti discriminatori e il risarcimento per quelli economici.
Numerosi i programmi per rilanciare il mercato del lavoro: alla creazione dell’Agenzia nazionale dell’occupazione si affiancherà un piano per incentivare l’autoimprenditorialita, permettendo ai lavoratori di acquisire le imprese in crisi; inoltre i lavoratori disabili saranno inseriti con più facilità nel mondo del lavoro attraverso un sistema di collocamento obbligatorio.
La riforma del lavoro, approvata tra tensioni e polemiche, è stata contestata anche dalla minoranza Pd: “l’impianto complessivo del provvedimento rimane non convincente,non ci sono le condizioni per un nostro voto favorevole e non parteciperemo al voto finale sul provvedimento” – si legge nel documento presentato dai dissidenti – “Si cancella la possibilita’ del reintegro per chi viene licenziato senza giustificato motivo mentre si prevede un canale per specifiche e ancora indefinite, fattispecie di violazioni disciplinari. È Una soluzione che penalizza i nuovi assunti, in una logica dove la mancanza a una scadenza certa, dopo ad esempio tre anni, di una tutela piena e’ in contraddizione con il concetto stesso di ‘tutela crescente'”.
La legge entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e i suoi effetti saranno costantemente controllati, così come previsto dalla legge Fornero.
Benedetta Cucchiara
26 novembre 2014