Nuovi sondaggi politici: cambia volto l’elettorato Pd, M5s rimane il secondo partito e Salvini cresce esponenzialmente
ROMA – Sono due le novità che vengono fuori dagli ultimi sondaggi elettorali di Ipsos-Corriere della Sera: da una parte il Pd che cala nei consensi ma si conferma il primo partito italiano e dall’altra la crescita trasversale della Lega Nord condotta da Matteo Salvini.
Cominciando dai democratici, è visibile l’aumento di sfiducia nei confronti del premier e della sua squadra di governo: rispetto al voto delle elezioni europee 2014, il Partito Democratico perde un abbondante 2% nei sondaggi attestandosi ora sul 38,5%. Al momento dunque nulla da temere per il premier Renzi che ha ancora 18 punti percentuali di margine rispetto al secondo partito italiano il M5s con il suo 20,8%, calato anch’esso di 0,4 punti percentuali.
Chi gongola invece è Salvini. Con la sua Lega Nord il giovane segretario federale sta guadagnando consensi su consensi, proprio quelli che perde Matteo Renzi. La Lega sale di 2 punti percentuali e per ora è all’8,1%, con previsioni di ampio aumento. Ciò che spinge Salvini e rallenta Renzi e Grillo è un forte sentimento di rabbia che il leader cavalca inesorabilmente, nonostante inizialmente fosse proprio il 5 stelle a inquadrarsi in tale ottica. Le recenti alluvioni nel nord Italia e le seguenti non-risposte del governo, i disagi crescenti nelle periferie cittadine ma soprattutto l’incapacità delle istituzioni di dare risposte sul delicato tema dell’immigrazione sono i punti cardine della sfida lanciata dal carroccio.
Male invece per quella che è l’altra destra: Forza Italia perde quasi un punto percentuale ed è ora al 16%; consensi in calo anche per Fratelli d’Italia-An che sono sul 3%, in calo dello 0,7%. Stabili sul 3,2% e sul 1,7% Ncd e Udc.
Questi dati confermano come a sinistra la rivoluzione di Renzi stia portando un nuovo tipo di elettorato; è emblematica al riguardo la cena del premier con gli industriali con la tassa dei 1000 € a persona. Il Pd ora si rivolge alle classi medio-alte e sembra non essere più la classica sinistra italiana a cui tutti eravamo abituati. Il resto della popolazione, gli “esclusi” da Renzi, è per la maggior parte suddiviso tra Grillo e Salvini, con il secondo che sta sempre più incalzando il primo con un’ascesa che, nella storia della Lega, non ha eguali.
Matteo Campolongo
19 novembre 2014