Bersani critica il Patto del Nazareno: «Non ce n’è bisogno, serve solo a Mediaset»
ROMA – Ancora scontri all’interno del Pd sulla legge elettorale. Questa volta è Pierluigi Bersani ad alzare la voce contro il Patto del Nazareno stipulato tra il premier Renzi e il leader azzurro Silvio Berlusconi, accordo che secondo l’ex segretario democratico «lascia ai margini chi urla».
Durante il convegno milanese dell’Ala riformista, Bersani ha attaccato duramente il Presidente del Consiglio e le trattative sull’Italicum, definendo il famoso Patto inutile perché per fare le riforme «c’è bisogno di parlare con tutti». Anzi, a detta dell’esponente dem una qualche utilità il Patto ce l’ha, ma non per il Paese: «Non c’è una persona che non abbia notato che la Borsa il giorno del rinnovo del Patto ha segnato il -2,9%, mentre Mediaset +6%. Se funziona così allarghiamolo a tutte le imprese».
Dopo aver messo in dubbio le teorie di Renzi sulle origini “leopoldiane” del Pd ed aver quindi riaffermato le radici riformiste e non così eterogenee dei democratici, Bersani ha voluto fare il punto sulla questione Lavoro. «Sul Jobs Act purtroppo rimettere il dentifricio nel tubetto è difficile. Non era necessario dopo due anni rimettere in mezzo l’articolo 18, ma per spingere il lavoro occorreva puntare piuttosto a rilanciare la produttività come in Germania – ha dichiarato l’ex segretario, esortando il premier a premere l’acceleratore sulle riforme – Non siamo conservatori, ma diciamo: così non è abbastanza».
Nonostante la presenza di continui screzi all’interno del Pd, i riformisti hanno smentito la possibilità di una scissione e il capogruppo democratico alla Camera Speranza non ha esitato a difendere l’unità partitica: «Noi siamo autonomi, diversi da Renzi nella cultura politica, ma allo stesso tempo lavoriamo affinché la sfida complessiva del Pd di portare il Paese alla salvezza sia la sfida di tutti».
Benedetta Cucchiara
15 novembre 2014