Ue – Italia: probabile accordo per la correzione del deficit allo 0,3%

BRUXELLES- Dopo la tanto discussa ‘lettera di richiamo’ sulla manovra e la risposta di Renzi, l’Ue e il Governo italiano avrebbero gettato le basi per un accordo sui conti; a seguito dell’incontro di Bruxelles si starebbe delineando un’intesa tra l’Italia e l’Unione europea sulla ‘manovra’ per una correzione del deficit strutturale dello 0,3% rispetto allo 0,1% previsto dalla legge di Stabilità. Questa l’indicazione che il pimo Ministro Matteo Renzi – al termine del Consiglio europeo – ha commentato limitandosi a dire: “Ci si è avvicinati abbastanza” a un punto di incontro sul piano politico e “nelle prossime ore sarà chiuso quello che dev’essere chiuso”.
Prudenti le parole del presidente uscente della Commissione Ue, Josè Barroso, che ha riferito: “La nostra decisione sarà presa la settimana prossima. Siamo per il massimo della flessibilità entro le regole di Patto esistenti. Quello che la Commissione sta facendo è verificare se c’è o meno una deviazione particolarmente importante rispetto alle regole”. Il presidente ha poi aggiunto – alludendo anche al commissario agli ‘Affari economici’ Jyrki Katainen – “Io appoggerò ciò che sarà proposto alla Commissione perché ho sempre rispettato le competenze dei diversi commissari nelle materie molto tecniche”.
Il presidente del Consiglio Renzi ha quindi ribadito le sue posizioni rispetto al rapporto tra Italia e Unione: “Il governo italiano rispetta tutti ma non si ferma davanti a nessuno”. Ha poi aggiunto che il Paese “deve sapere che dobbiamo fare le riforme perché sono giuste, non perché ce lo chiedono qui. E noi le faremo”.
Il primo Ministro ha rinnovato inoltre l’invito ad andare in Europa a testa alta: “Occorre avere la consapevolezza che quando si viene a questo tavolo è necessaria maggiore chiarezza e trasparenza; che sia molto più forte, orgogliosa e determinata la presenza di italiani da queste parti. L’Italia – ha aggiunto – ogni anno corrisponde 20 miliardi all’Europa e ne prende una decina. È un paese che ha forza e autorevolezza, che non viene qui a prendere né lezioni né reprimende”.
Renzi ha poi indicato con una battuta – riferendosi anche alla questione dei pagamenti aggiuntivi richiesti ad alcuni Paesi, Italia inclusa, per il bilancio comunitario – quello che a suo avviso è fonte di problemi in ambito europeo, ovvero la burocrazia; il primo Ministro ha dichiarato: “Ci sono certi momenti in alcune riunioni in cui persino Adenauer e De Gasperi diventerebbero ‘euroscettici’ per le complicazioni della burocrazia e della tecnocrazia. Io sono il segretario del partito che ha preso più voti di tutti gli altri perciò quando dico ‘occhio che la burocrazia rischia di distruggere l’Europa’ lo faccio perché vedo questo rischio”.
Davide Lazzini
24 ottobre 2014