Legge stabilità, Governo a Regioni: tagli da 4 miliardi restano. Spunta “lodo Chiamparino”
ROMA– I quattro miliardi di tagli restano, nessuna trattativa, ma le regioni e gli enti locali avranno una discreta autonomia nel decidere come operarli per raggiungere l’obiettivo. Quello di Palazzo Chigi tra Governo e Regioni è stato nei fatti un incontro a saldi invariati e ha partorito un quasi nulla di fatto.
Nonostante ci sia chi a mezza bocca, lasciando palazzo Chigi, sostiene che si sia concluso a tarallucci e vino, per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, è stato “un incontro serio”. Al termine della riunione ha assicurato che il Governo vuole evitare tagli ai servizi sociali, ma ha ribadito che è necessario trovare delle forme per scongiurarli. “Siamo disponibili a discutere le proposte con le Regioni”, ha detto Delrio aprendo all’ipotesi di trovare soluzioni comuni “per attuare le riforme e portare il Paese fuori dalla palude in cui si è cacciato”.
“Noi – ha concluso Delrio – definiamo gli obiettivi, ma lasciamo autonomia ai vari enti di definire le modalità con cui questi obiettivi vanno raggiunti”.
Nell’intero 2015 la manovra prevede 15 miliardi di tagli alla spesa, compresi i 2,7 miliardi del decreto sul bonus di 80 euro. Il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino ha aggiunto che a parità di saldi si cercheranno le soluzioni più efficaci per evitare che i tagli incidano sui servizi pubblici e abbiano ricadute sia di tagli che aumenti della fiscalità.
“Il premier ci ha chiesto di avanzare proposte specifiche e suggerimenti, anche al di là della legge di stabilità”, ha spiegato al termine della riunione il presidente del Piemonte. “Tutto questo – ha proseguito – aiuta ad ottenere un equilibrio istituzionale che vede nel sistema delle autonomie un asse portante”. “Questa è la strada giusta. A me pare importante che si sia trovata un’intesa di percorso che ha un obiettivo comune, razionalizzare la spesa migliorando la qualità dei servizi erogati”, ha concluso.
Il punto di convergenza tra Governo e Regioni, per ora quello che qualcuno già definisce ‘lodo Chiamparino’. “Una proposta che punti in tempi rapidissimi, sette o al massimo dieci giorni, a rendere sostenibile la manovra per il governo e per le Regioni in termini di quantità e qualità dei servizi erogati”, ha spiegato il governatore piemontese.
“Rispettare i saldi non vuol dire che questi siano fatti solo di tagli”, ha proseguito.
Il ‘lodo Chiamparino’ prevede in primis “l’impegno comune, attraverso il metodo dei costi standard a razionalizzare la spesa a tutti i livelli, anche nelle autorità decentrate dello Stato”, attraverso una semplificazione delle presenze dello Stato sul territorio.
La razionalizzazione dei costi dovrà coinvolgere soprattutto il comparto Sanità.
“Ricordando il Patto sulla salute del 6 agosto – ha sottolineato ancora Chiamparino – siamo disponibili ad approfondire una logica di razionalizzazione dei costi, e il Governo è pronto ad affrontare, anche mettendo in campo fondi non utilizzati, il tema della ripresa della politica di investimenti nell’edilizia sanitaria”. Sarà inoltre necessario anche “verificare la possibilità di ottimizzare la gestione di risorse finanziarie giacenti delle Regioni”.
Nonostante abbia opposto un veto a ogni trattativa sui saldi, il premier Matteo Renzi, nel corso dell’incontro si è mostrato disponibile a discutere in merito all’argomento costi standard: “Se voi ci siete, sui costi standard, io ci sono. Noi interveniamo solo ex post se le cose non vanno. Se avete una risposta seria, rigorosa, noi ci siamo”, ha sottolineato Renzi che ha anche avanzato un’altra proposta: “Per me la strada è la trasparenza totale di tutte le spese online, dal governo alle Regioni”. Quindi, entro la fine dell’anno saranno pubblicati tutti i dati che riguardano i costi e le spese delle amministrazioni centrali e locali.
Nonostante si vada verso “una ricerca comune di una sostenibilità comune della manovra”, “questo non vuol dire che spargo ottimismo a man bassa” ha affermato Chiamparino al termine dell’incontro, invitando tutti a un sano realismo. “Soluzioni condivise – ha aggiunto – vanno trovate nel corso del confronto e può anche non accadere su tutto”.
Proprio mentre a palazzo Chigi era in corso l’incontro è arrivata da parte della Commissione europea la richiesta di “informazioni aggiuntive” sulla legge di stabilità.
“La Commissione europea – si legge in una nota sul sito del Ministero dell’Economia – ha cominciato l`analisi del Documento programmatico di bilancio 2015 che i Paesi dell`Eurozona hanno trasmesso il 15 ottobre. Alla luce del piano italiano, che prevede la deviazione temporanea dal percorso di raggiungimento dell`obiettivo di medio termine (MTO), la Commissione ha chiesto all’Italia informazioni aggiuntive che ne chiariscano le ragioni e i presupposti. Gli uffici tecnici del Ministero dell`Economia e delle Finanze sono già in contatto con la direzione ECFIN a Bruxelles, così come il Governo italiano è in contatto con la Commissione europea. Il Governo italiano risponderà alla richiesta di chiarimento entro domani”.
Donato Notarachille
23 ottobre 2014