Alla consulta ancora un nulla di fatto, M5s: “Violante non ha i requisiti”
Roma – Brutte notizie per l’elezione dei due giudici alla Corte Costituzionale, la notizia del giorno è che Luciano Violante non ha i requisiti necessari alla candidatura. A dichiararlo è il Movimento 5 stelle, che con il suo deputato Danilo Toninelli fa sapere: “Abbiamo fatto la verifica dei requisiti; dopo aver visto il caso di Teresa Bene che, eletta per il Consiglio superiore della magistratura, è stata subito esclusa, abbiamo scoperto che il nome di Violante non rispetta le condizioni previste dalla Costituzione”.
“Siamo sconvolti”, commenta Toninelli “dal fatto che nessuno abbia fatto queste verifiche prima di noi. Non sappiamo più come dirlo: siamo pronti a votare nomi degni e a fare la nostra parte. Fino a quando verremo ignorati?”. Beppe Grillo dal suo blog rincara la dose: ”Cosa aspetta Napolitano a intervenire? Qualcuno lo svegli. Magari una telefonata di Mancino può servire….”.
Effettivamente è proprio la Costituzione a bocciare Violante, come recita nell’articolo 135: “I giudici della Corte costituzionale sono scelti tra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni d’esercizio”, e l’incandidabilità è comprovata dal fatto che: “Non è mai stato magistrato di giurisdizioni superiori (Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti o Corte costituzionale), né avvocato. Inoltre lui è stato ma non è più professore ordinario di università in materie giuridiche. Infatti la legge per quest’ultimo caso non specifica l’opzione ‘anche a riposo’. Motivo per cui lui è automaticamente fuori dai giochi” ci tiene a specificare Toninelli.
Violante fu professore ordinario fino al 2009 presso l’Università di Camerino, anno del pensionamento. “È vero” conferma il deputato 5stelle “che alcuni giudici della Corte, anche tra quelli attualmente in attività, non erano in ruolo quando sono stati eletti: ma essi sono professori emeriti, ovvero ordinari che abbiano prestato almeno venti anni di servizio nella qualifica e in virtù di tale titolo essi continuano a svolgere attività didattica e coordinare progetti di ricerca, cioè l’attività propria dei professori ordinari di università”.
Questa sedicesima votazione ha visto le due ennesime bocciature: Violante da una parte con 511 voti e Caramazza dall’altra con 450, a seguire Bruno con 66, Carlassare 23, Pace 12, Ainis 7. Sono stati 37 i voti dispersi, 144 schede bianche e 42 nulle. Se nel Pd cominciano a insorgere le minoranze per un cambio di candidato, tra le fila di Forza Italia la situazione non è migliore: alcuni parlamentari di Forza Italia infatti non hanno votato per Ignazio Francesco Caramazza, candidato dell’ultima ora del partito di Silvio Berlusconi e avvocato del Presidente Napolitano.
Mentre Giacchetti (Pd) chiede di confluire sui candidati 5 stelle, Napolitano preme affinché si chiuda in fretta. La prossima votazione, la diciassettesima dunque, si terrà nell’Aula di Montecitorio martedì 7 ottobre alle 13.
Matteo Campolongo,
2 ottobre 2014