Manifestazione anti manovra, Camusso: fiducia alla Camera e al Senato non chiude la partita
Oggi hanno scioperato in tutta Italia i lavoratori del servizio pubblico contro i provvedimenti della manovra Monti. Lo sciopero più significativo è stato quello che si è svolto a piazza Montecitorio dove il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha affermato: «In questa piazza c’è l’Italia che lavora. Le piazze del lavoro pubblico, come le altre, dicono no a una manovra che non è sopportabile. Bisogna cancellare dal linguaggio la parola fannulloni. Non pensino che la fiducia alla Camera e al Senato chiuda la partita.
Il Paese così non va e non ci rassegneremo, perché cambiare si può. Continueremo il presidio durante l’approvazione della manovra. Il 24 saremo in piazza, non per rovinare il Natale a qualcuno, ma perché per i lavoratori colpiti dalla manovra non sarà un Natale sereno».
Le polemi che più accese ci sono state in riguardo all’art.18 quello che regola il licenziamento senza giustificazione: «Una norma di civiltà che dice che non si può licenziare un lavoratore perché sta antipatico, ha opinioni politiche o fa il sindacato. Anche se non si applica a tutti è un deterrente contro la discriminazione. Un paese democratico e civile non può rinunciarvi. Bisogna cambiare strategia per dare un futuro al Paese. Non ci sono salvatori della patria con ricette giuste».
La Camusso ha così invitato il governo a: «ricominciare dai contratti e dal discutere. Venite nel paese reale e forse vi accorgerete che cambiando i criteri della previdenza il Paese non funziona più. Lo dico con brutalità: bisogna che il governo scenda dalle cattedre e si metta a discutere con i lavoratori e le parti sociali». La Camusso ne è convinta: «la riforma così come è stata fatta, sarà cambiata».
Ha risposto alla Camusso il ministro del Welfare Elsa Fornero che ha si è dichiarata: “dispiaciuta e sorpresa per le reazioni dei sindacati alle mie parole, che volevano essere semplicemente un’offerta di dialogo”, ieri difatti la Fornero aveva invitato i: “sindacati a fare discussioni intellettualmente oneste e aperte”.
Ricordiamo ai nostri lettori che Schifani, presidente del Senato, ha dichiarato ieri che la manovra sarà approvata entro venerdì, uno slittamento nell’approvazione vorrebbe dire rimandare i voti al 2012 cosa a cui la maggior parte del governo vuole assolutamente evitare.
di Enrico Ferdinandi
19 dicembre 2011