Manovra, presto la fiducia: le farmacie minacciano serrata

La manovra economica continua ad andare avanti, oggi il Consiglio dei Ministri ha autorizzato a porre la fiducia per render effettivi gli emendamenti. Tra i più attesi quelli sulle pensioni sull’Imu, e sui capitali scudati, emendamenti che potrebbero già esser approvati a partire da questa sera. Mario Monti è difatti atteso per le ore 22 nelle commissioni Bilanci e Finanze, dopo il suo intervento dovrebbero esser approvate tutti gli emendamenti tra cui ricordiamo anche la liberalizzazione dei farmaci di fascia C.
Dure le proteste dei farmacisti che hanno minacciato di iniziare quanto prima una serrata contro la liberalizzazione dei farmaci con ricetta. Annarosa Racca, presidente di Federfarma ha annunciato che probabilmente già da domani nella riunione del consiglio della Federazione dei farmacisti verrà deciso di cominciare una dura serrata: “Non ci ascolta nessuno, non ci rimane che la serrata. Una decisione con pochi precedenti ma che credo ormai inevitabile”.
Le farmacie rimarranno aperte a turno (come la domenica notte) per garantire la disponibilità dei farmaci più urgenti. Un servizio drasticamente ridotto che servirà per far capire, secondo la Racca, l’importanza di evitare questa liberalizzazione. Annarosa Racca ha poi aggiunto: “Oggi leggiamo sulla stampa che le liberalizzazioni vengono tutte rimandate tranne una, quella dei farmaci con ricetta, che per la prima volta in Europa escono dalle farmacie. Noi non vogliamo chiudere ma se il governo è capace solo di smantellare il servizio farmaceutico dobbiamo farlo sapere ai cittadini. Si smantella l’unico presidio sanitario sul territorio, specie nei piccoli paesi. Se il governo non ci da’ risposte siamo costretti a chiudere. Abbiamo lanciato vari appelli anche al ministro Balduzzi, che però finora non ci ha voluto ascoltare. A fronte della totale chiusura del Governo, che si accanisce contro le farmacie sbandierando la sola liberalizzazione della vendita di medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese, le farmacie sono costrette loro malgrado a una reazione molto pesante: la chiusura”.
Duro anche il commento di Pasquale D’Avella presidente di Federfarma delle Marche: “È una misura che non porta assolutamente sviluppo, ma solo danni ai cittadini, indebolendo gravemente moltissime farmacie marchigiane che oggi assicurano l’assistenza nei comuni dove non c’è nessun presidio sanitario, né tantomeno una rete commerciale a meno che il Governo Monti non intenda per sviluppo far ingoiare più pillole ai cittadini italiani, con gioia e maggior profitto per la grande distribuzione organizzata. Proprio per questo motivo abbiamo intitolato la nostra campagna di sensibilizzazione nelle Marche: Liberalizzazione i farmaci? Non bevetevela”.
di Enrico Ferdinandi
13 dicembre 2011