Ddl province, Renzi incassa la fiducia al Senato

Il governo incassa la fiducia al Senato sul ddl Delrio. Con 163 voti a favore e 133 contrari, il provvedimento sull’abolizione delle province ha superato ieri l’empasse a Palazzo Madama e ora si appresta a tornare nuovamente alla Camera.
“Oggi giornata importante per le Province e riunione chiave stasera su Senato e regioni”, aveva fatto sapere Renzi su Twitter prima di ottenere la fiducia dei senatori sul discusso ddl,una fiducia strappata con i denti in seguito alla battaglia di martedì alla Camera, dove gli emendamenti di Sel e del Pd avevano bloccato i lavori in Aula, successivamente ripresi grazie alla proposta democratica di calendarizzare il voto.
Ma cosa cambia con il ddl Delrio? Più che abolizione delle province,si deve parlare di modifica degli enti locali. Nascono le città metropolitane che verranno istituite entro il 2015 e saranno Torino, Milano Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Reggio Calabria, alle quali si aggiunge Roma, (a cui è dedicato un capitolo a parte visto il suo status di Capitale),e altre città facenti parte di regioni che godono della loro autonomia speciale: Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Sardegna (Trieste, Palermo, Catania, Messina, Cagliari).Ogni città sarà gestita da un sindaco e da un consiglio metropolitano;insieme alle aree vaste,ossia fusioni di comuni,le città acquisiranno tutte le funzioni delle province, compresa la pianificazione territoriale,l’organizzazione dei servizi pubblici, la mobilità e la viabilità.
Piena soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal Pd, che ha voluto abbandonare le iniziali critiche.”E’ un provvedimento che ha più luci che ombre perchè inizia a riformare il sistema delle autonomie, la nuova architettura del territorio e dà risposte ai cittadini”, ha dichiarato Laura Puppato, consapevole dei limiti del disegno renziano:”E’ vero che costituisce un intervento di mediazione perchè si sceglie di trasformare le province in enti di secondo livello, istituzioni intermedie tra le Regioni ei Comuni, ma questo sconta i limiti di un disegno di legge ordinario e non costituzionale.”
Contrari “all’intervento di mediazione”, sono Forza Italia,Sel e M5S, quest’ultimo sconfitto alla Camera sulla pregiudiziale di costituzionalità per 4 voti di scarto e sempre meno incline ad ingoiare la pillola Delrio.
Benedetta Cucchiara
27 marzo 2014