Italicum alla Camera, Renzi: “Molte difficoltà, ma l’accordo c’è”

L’Italicum approda finalmente alla Camera. Dopo tante polemiche rivolte ad un progetto elettorale prodotto dall’asse Berlusconi-Renzi,il nuovo sistema di voto inizia oggi il suo iter parlamentare, trovando già un muro di 40 emendamenti.
Il premier, per poter firmare il suo primo successo e mettere nell’ombra le dimissioni lampo di Gentile, deve far fronte agli innumerevoli “lodi”, tra questi il lodo d’Attore che prevede di non applicare la nuova legge elettorale al Senato, e il lodo d’Auricella, un tentativo di vincolare la riforma del voto alla riforma di Palazzo Madama.
Sulle asperità che caratterizzano il cammino dell’Italicum, lo stesso Renzi ha espresso le sue incertezze ed i suoi dubbi, senza abbandonare la speranza. “Siamo alla stretta finale”, ha dichiarato il presidente del Consiglio ai democratici,”possiamo davvero portare a casa la legge elettorale entro la settimana. L’accordo è alla portata, ma bisogna superare ancora varie difficoltà”.
Pd, Ncd e Forza Italia sedendosi ieri sera al tavolo delle trattative, hanno cercato di trovare una soluzione all’empasse elettorale, mediando tra la posizione della minoranza democratica (vincolare l’Italicum alla riforma del Senato) e quella del centrodestra favorevole a riformare il bicameralismo ma svincolandolo dal sistema di voto.
Il lodo d’Attorre è stato pesantemente criticato dal capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta:”Non si conoscono ancora i dettagli tecnici dell’emendamento, ma una riforma della legge elettorale prevista per un solo ramo del Parlamento sarebbe incostituzionale e irragionevole”.E contro il deputato Lauricella,l’esponente berlusconiano non ha risparmiato commenti al vetriolo, definendo il suo lodo “un altro tentativo da ‘apprendisti stregoni’ per tentare di bloccare la necessaria riforma elettorale”.
Pronta la difesa di Lauricella e d’Attore agli attacchi di Brunetta: i due deputati hanno infatti ribadito di non voler cancellare i loro emendamenti e contro le accuse di incostituzionalità, d’Attore ha giustificato la sua scelta, spiegando che “già nel precedente sistema vigevano due diversi sistemi ed era così anche nella prima Repubblica. Inoltre, la Consulta non ha motivato la bocciatura del Porcellum con l’esistenza di due sistemi”.
Benedetta Cucchiara
4 marzo 2014