Renzi, fiducia alla Camera: “l’UE? una gigantesca opportunità”

Un altro successo per Matteo Renzi. Dopo il sì incassato lunedi al Senato, il nuovo premier ha ottenuto ieri la fiducia alla Camera con 378 sì e 322 no.
Criticato per il suo lungo ed informale discorso ai senatori, 70 minuti e mani in tasca, Renzi ha voluto abbandonare lo stile comunale per abbracciare una posizione da Palazzo Chigi, parlando di “un’Europa che non deve essere solo vincoli, ma speranza per i nostri figli”.
“È una gigantesca opportunità”, ha dichiarato Renzi a proposito dell’Ue, “non pensiamo sia una formalità, non pensiamo che sia nostra amica. Continuare a pensare che i guai dell’Italia derivano dall’Ue significa non solo negare l’evidenza dei fatti ma anche tradire la storia istituzionale di questo Paese che non ha subito l’Europa ma ha costruito l’Europa”.
Il premier, interrotto dall’arrivo di Bersani e dagli applausi rivolti all’ex segretario, si è concentrato non solo sulle elezioni europee in arrivo, ma ha parlato della lotta alla mafia,della riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale e della tassazione delle rendite finanziarie per tagliare i costi del lavoro,un tema approfondito anche nella trasmissione Ballarò.
Cercando di convincere la platea di Montecitorio della bontà del suo programma, Renzi ha giustificato la sua ascesa in politica avvenuta senza elezioni. “Questo cambiamento radicale avrebbe meritato un passaggio elettorale, ma solo se ci fossero state le condizioni di creare una maggioranza stabile, solida e responsabile del mandato degli elettori”, ha ribadito il premier che ha aggiunto:”se avessimo avuto un passaggio elettorale come un anno fa, il problema si sarebbe riprodotto”.
Dietro alle congratulazioni del presidente dell’UE Herman Van Rompuy, che si è detto fiducioso perché “sotto la leadership di Matteo Renzi l’Italia varerà le riforme necessarie per creare posti di lavoro e crescita sostenibile”, il M5stelle non ha esitato ad attaccare Letta e il ministro Padoan , definiti dal deputato Carlo Sibilia”figli di Troika”, un’espressione censurata dalla presidente della Camera Boldrini che ha invitato il pentastellato ad esprimersi in modo adeguato.
Nel discorso alla Camera, tra insulti e applausi, Renzi ha ritagliato qualche minuto per parlare della scuola, un tema caro al presidente del Consiglio impegnato nel suo tour delle scuole d’Italia,iniziato oggi a Treviso.
Benedetta Cucchiara
26 febbraio 2014