Decreto carceri, governo incassa la fiducia. E la Lega sventola le manette

Fiducia al governo sul decreto “svuotacarceri”. Ieri sera, con 347 sì e 200 no, il provvedimento ha superato indenne l’ostacolo delle opposizioni, ma i grillini e la Lega hanno minacciato un nuovo ostruzionismo nella seduta di questa mattina in cui si riprenderà l’esame del decreto con l’obiettivo di arrivare al voto finale.
120 ordini del giorno sono stati presentati dal M5stelle, dai Fdi e dalla Lega e,proprio quest’ultima, ha riaperto il capitolo dei gesti eclatanti, aumentando le tensioni a Montecitorio: il deputato del Carroccio Gianluca Buonanno, durante la votazione della fiducia alla Camera, ha sbandierato un paio di manette, piazzate in seguito sul banco del ministro della giustizia Cancellieri. A nulla è servito sospendere la seduta e la Lega tornando in Aula, non solo non ha votato la fiducia, ma ha continuato con le proteste esibendo cartelli contro il provvedimento.
Le contestazioni riguardano le modifiche apportate al decreto dalla Commissione giustizia, modifiche che riservano ai detenuti per reati di mafia, omicidio, violenza sessuale ed estorsione, la liberazione anticipata, cioè uno sconto di pena di 75 giorni al posto degli attuali 45, conteggiati per ogni semestre di detenzione.
I commenti poco lusinghieri sul decreto, considerato dai leghisti un “indulto mascherato” e uno strumento per “liberare i criminali e i mafiosi”, hanno posto le basi per un solido ostruzionismo alla conversione, scongiurato però dalla fiducia.
Se oggi si arriverà alla votazione finale, il decreto dovrà passare all’esame del Senato che dovrà approvarlo entro il 21 febbraio. Nel frattempo, a Montecitorio si incrociano le dita, nella speranza che il provvedimento arrivi sano e salvo a destinazione senza assalti imprevisti da parte dei pentastellati.
Benedetta Cucchiara
05 febbraio 2014