Dai giudici di Milano sobrietà umiltà e riservatezza

Solidarietà ai giudici di Milano, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Dalla relazione letta oggi dal giudice Giovanni Canzio si legge che i giudici di Milano sono “stati oggetto di sommarie e ingiuste accuse di parzialità e di mancata serenità di giudizio, solo perché funzionalmente investiti della definizione di taluni procedimenti a forte sovraesposizione mediatica, per lo spiccato rilievo politico e sociale che li caratterizzava”.
Parole di apprezzamento sono arrivate a questi giudici per “il profondo senso del dovere e di appartenenza all’istituzione dimostrato” e perché “alle immotivate censure, agli attacchi personali, al dileggio strumentale, talora la infamante gogna mediatica e alle minacce cui sono stati sottoposti (…) hanno saputo rispondere con sobrietà, umiltà e riservatezza, adoperando le armi della giurisdizione e continuando a giudicare con imparzialità al solo servizio della giustizia e dello Stato”.
Chiari i riferimenti alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi che lo hanno visto protagonista nel caso Mediaset e nella vicenda Ruby, per la quale –adesso- sono indacati anche i suoi legali.
di Luigi Carnevale
25 gennaio 2014