Decreto Milleproroghe in Cdm. Ed è già polemica

Un provvedimento che regolerà “le sole situazioni indifferibili, a cominciare dalle norme sulla base delle quali il Comune di Roma ha approvato il proprio bilancio”. Così si è espresso il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini sul decreto Milleproroghe che sarà varato dal Cdm questa mattina.
A Palazzo Chigi il governo sarà chiamato a sistemare la questione del decreto “salva- Roma”che, dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera è stato ritirato dal Presidente della Repubblica, imputando il fallimento della disposizione ai numerosi emendamenti che hanno stravolto l’obiettivo di salvare i conti romani. E su queste incertezze la Lega Nord non ha risparmiato severe critiche:”Il decreto Milleproroghe rischia di essere il 1000 marchette.
Siamo di fronte ad un nuovo assalto alla diligenza”, ha dichiarato Nicola Molteni, capogruppo in commissione Giustizia per la Lega Nord alla Camera, che ha aggiunto:”Conviene che lo scriva direttamente il Capo dello Stato dopo la figuraccia del salva Roma. La Lega Nord vigilerà sulle nuove marchette. Siamo pronti a una nuova battaglia contro i soldi a Roma capitale immorale”.
Correggere la norma sugli affitti ingenti delle pubbliche amministrazioni, prorogare il blocco della tassazione per le zone alluvionate della Sardegna e rivedere le detrazioni delle aliquote della Tasi per i Comuni, sono solo alcuni dei provvedimenti che dovrebbero finire nel milleproroghe, ma il possibile rialzo dell’Irpef per il Comune di Roma si è scontrato con il malcontento di Scelta Civica, che ha minacciato di bocciare il decreto in Aula.
Zanetti, dopo aver sottolineato che “i cittadini non sono mucche da mungere”, ha ribadito che “i sacrifici per risanare i bilanci è giusto ed ha senso chiederli solo se accompagnati da misure strutturali di cambiamento delle logiche di spesa,altrimenti significa soltanto buttare i soldi in un pozzo senza fondo. Non esiste che una parte del Paese continui a pagare per un’altra parte che non vuole cambiare.”
Oggi, in attesa della riunione a Palazzo Chigi prevista, tenutasi alle ore 10. 30, alcuni esponenti del Pd hanno sottolineato l’urgenza del decreto, soprattutto per quanto riguarda la proroga delle scadenze degli sfratti, una proroga, a detta di Roberto Morassut, “necessaria non solo per evidenti ragioni di sicurezza pubblica e di natura sociale, ma è ampiamente motivabile con il fatto che il governo si sta muovendo col rifinanziamento del fondo affitti per una azione di alleviamento dell’emergenza casa”.
Benedetta Cucchiara
27 dicembre 2013