Da Bruxelles ai comuni d’Italia. La legge di Stabilità non convince

Il governo ha posto questa mattina la questione di fiducia sulla Legge di Stabilità approdata ieri in aula alla Camera. Domani la prima chiama a Montecitorio è prevista a mezzogiorno e dieci. Subito dopo il voto di fiducia si voteranno gli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto e il voto finale alla legge di Stabilità. La fiducia a Palazzo Madama è prevista per lunedì. “Entro il 23 bisogna chiudere”, aveva detto il sottosegretario al Tesoro Pierpaolo Baretta, sottolineando necessità di fare presto.
Ma già da ora la Legge di Stabilità non sembra convincere.
Le prime perplessità arrivano intanto da Bruxelles, dove la commissione europea esprime “seri dubbi” sulla web tax italiana. A dichiararlo è stata la portavoce del commissario europeo sulle materie fiscali, Algirdas Semeta: “Abbiamo seri dubbi sull’emendamento per come è scritto ora, dal momento che sembra andare contro le libertà fondamentali e i principi di non discriminazione stabiliti dai Trattati”, ha detto la portavoce Emer Traynor.
La manovra impone a chi vuole acquistare “servizi di pubblicità e link sponsorizzati on line” di rivolgersi obbligatoriamente a “soggetti titolari di partita Iva rilasciata dall’amministrazione finanziaria italiana”.
L’emendamento, promosso è stato promosso da Francesco Boccia, presidente Pd della commissione Bilancio di Montecitorio, che oggi ha difeso la web tax, dicendo che questa: “ha il solo obiettivo di tutelare le imprese italiane dalla concorrenza sleale in cui sono costrette ad operare e dove esiste un dominio incontrastato delle multinazionali”.
I dubbi sulla legge di stabilità provengono anche dall’interno. Sembra infatti che le disposizioni del testo non siano gradite nemmeno ai comuni, i quali adesso fanno appello al Presidente della repubblica Giorgio Napolitano e tramite l’Anci -l’associazione dei sindaci italiani- fanno sapere che la nuova Imposta unica comunale (Iuc) “configura una secca e inaccettabile riduzione di risorse ai comuni per circa un miliardo e mezzo di euro”.
“Chiediamo” –ha affermato il presidente dell’Anci Piero Fassino- “che il governo vari nel Consiglio dei ministri del 27 dicembre un decreto correttivo. Se così non fosse si aprirà un’esplicita fase di conflittualità”.
Nonostante le perplessità e le polemiche domani la Camera voterà la fiducia chiesta dal governo sulla legge di Stabilità, bloccando qualsiasi ipotesi di ulteriori modifiche.
di Luigi Carnevale
19 dicembre 2013