Vertice Letta- Hollande: accordo sulla Tav. E a Roma scoppia la guerriglia

“La Torino-Lione fa parte di un asse strategico europeo in cui è fondamentale ci sia anche il nostro Paese. È una priorità, si va avanti nei tempi previsti“.
Così si è espresso sulla Tav Enrico Letta nel corso del vertice italo-francese di ieri, vertice in cui il premier italiano e Hollande hanno ratificato l’accordo sulla tratta dell’alta velocità, lanciando un’occhiata dispiaciuta alle proteste anti- tav che hanno infiammato Roma.
Dopo aver ribadito che Italia e Francia “vivono una dinamica simile” e che “la prossima missione comune deve essere quella della crescita”, Letta si è soffermato sull’importanza di rispondere alle esigenze dei cittadini europei, attraverso una legislazione comune per stimolare l’occupazione e la crescita economica: “dopo una legislatura di crisi e di rigore è arrivato il momento di “azioni concrete“.
Durante il vertice a Villa Madama gli argomenti trattati dai due leader sono stati numerosi, ma particolare attenzione è stata data ai rapporti tra Air France e Alitalia, incrinati a causa della decisione della compagnia francese di non incrementare il capitale di quella italiana, e sui quali Hollande si è espresso laconicamente: “non sono il presidente di Air France, ma ci sono colloqui che spero continuino nell’interesse delle due compagnie“.
Non solo rapporti bilaterali, ma anche i temi caldi della politica internazionale hanno riempito l’agenda del summit:passando per la spinosa questione della stabilità istituzionale libica, per il programma atomico iraniano e per la necessaria applicazione in Siria della risoluzione Onu sulle armi chimiche, Letta e Hollande si sono soffermati anche sul tema immigrazione, esprimendo entrambi la convinzione che l’Europa necessiti di “una politica comune e di azioni comuni”.
Al termine dell’incontro, mentre il presidente del Consiglio e il Capo di Stato francese si sono detti soddisfatti della collaborazione tra Italia e Francia, collaborazione fondamentale per contrastare l’avvento dei populismi alle prossime elezioni europee, Roma si è trasformata in un teatro di scontri e tensioni tra polizia e manifestanti no-tav che questa volta hanno preso di mira non solo le istituzioni, ma anche le sedi del Pd e i loro militanti.
La manifestazione, partita da Campo de’ fiori ieri pomeriggio, ha lasciato uno strascico di agenti feriti, di scritte sui muri e di trincee improvvisate, nonché di paura, spingendo molti negozianti ad abbassare le saracinesche. E Gianni Cuperlo, non ha risparmiato le critiche e ha definito la protesta un “gesto fascista“.
Benedetta Cucchiara
21 novembre 2013