Letta difende la Cancellieri e lancia un appello al Pd:”Deve essere responsabile”

Responsabilità e fiducia. Queste le richieste di Enrico Letta che ieri è tornato a difendere ancora una volta il ministro della giustizia Annamaria Cancellieri durante l’assemblea generale dei democratici, cercando di recuperare i cocci di un’unità partitica ormai lacerata dal caso Ligresti e dalla mozione di sfiducia dei grillini, che sarà discussa e votata questa mattina.
In un’atmosfera tesa, il premier ha invitato i deputati democratici presenti all’assemblea,soprattutto quelli contrari alla permanenza della Cancellieri nel governo, a valutare correttamente la situazione, facendo un passo indietro. “La sfiducia al ministro Cancellieri è una sfiducia al governo. È un atto politico e come tale va affrontato”, ha ribadito Letta, chiedendo al Pd di “comportarsi con responsabilità”.
Considerando la mozione “il frutto di una campagna aggressiva molto forte e slegata dal merito”, Letta ha tentato di soffocare i tentativi di alcuni esponenti democratici di guidare il centrosinistra verso la caduta del governo: se Renzi e Civati si sono messi d’impegno per destabilizzare una situazione già precaria, il primo sostenendo a oltranza le dimissioni del ministro della giustizia,il secondo portando avanti la sua crociata personale contro il Guardasigilli, minacciando di presentare una mozione individuale, è anche vero che c’è stato lo spazio per la moderazione di Cuperlo, secondo il quale “la Cancellieri dovrebbe lasciare, ma ci adegueremo a quello che ci chiederà il premier”.
Il presidente del Consiglio ha “quindi messo la faccia”, usando le parole del sindaco di Firenze, per difendere contro “l’ennesimo attacco politico” la Cancellieri che non ha accennato minimamente alla possibilità di dimettersi, se non su richiesta del premier.
All’appello di Letta ai democratici è seguito un silenzioso adeguamento generale, che forse potrebbe mutare oggi in aula durante la votazione della mozione di sfiducia, il banco di prova per la stabilità del Pd e del governo.
Benedetta Cucchiara
20 novembre 2013