Lamezia Terme. Benedetto XVI nel corso della sua prima visita in Calabria per celebrare la festa della certosa di Serra San Bruno, (fondata nel XI secolo da un monaco riformista di origini tedesche) è stato accolto da molti meno fedeli di quanto si pensasse (causa mal tempo) ma ha colto l’occasione per lanciare un appello contro la criminalità: «Basta con la mafia. I nostri giovani non hanno lavoro e prospettiva e sono costretti ad andare via e persino tanti sacerdoti vengono minacciati».
Nel corso dell’omelia il Papa ha detto: «Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale». Causa di questo squilibrio è la «criminalità spesso efferata che ferisce il tessuto sociale». Il Papa si è però congratulato con i calabresi che hanno: «Saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio».
Benedetto XVI ha augurato che si possano: «superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore» per una nuova generazione «di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune».
di Enrico Ferdinandi
9 ottobre 2011