Compravendita senatori: Rinvio a giudizio per Berlusconi e Lavitola

Fissata per l’11 febbraio 2014, presso il tribunale di Napoli, la prima udienza del processo sulla presunta compravendita dei senatori da parte di Berlusconi e Lavitola tesa a far cadere il governo Prodi nel 2008.
Dopo un’ora e mezzo di Camera di Consiglio, il gup del capoluogo campano Amalia Primavera ha espresso la sua decisione di rinviare a giudizio i due imputati, accogliendo allo stesso tempo la richiesta di patteggiamento a 20 mesi di reclusione avanzata dalla difesa di Sergio di Gregorio: l’ex senatore Idv ha ammesso di essere stato corrotto da Berlusconi e da Lavitola(ex- direttore de L’Avanti, che si è definito un “corriere inconsapevole” perché all’oscuro della finalità dei pagamenti) durante la campagna acquisti di Palazzo Madama del valore di 3 milioni di euro, campagna destinata a far crollare il governo Prodi. Il presidente della Commissione finanza della Camera Daniele Capezzone ha ribadito la sua contrarietà a questa interpretazione della vicenda. “Chiunque abbia buona memoria ricorda perché cadde Prodi”,ha spiegato l’esponente del Pdl,”per un verso, scelte dissennate in materia economica e fiscale, che determinarono una clamorosa impopolarità di quell’Esecutivo; e per altro verso, l’attacco giudiziario alla famiglia dell’allora ministro Mastella”.
La decisione del Gup ha già scatenato una serie di reazioni all’interno del Pdl che non guarda alla necessità di mantenere la tranquillità istituzionale.”Altro che pacificazione, faccio bene a non fidarmi di nessuno”, ha ammesso Berlusconi. E Lo stesso ex premier, tornato a Palazzo Grazioli con il suo entourage dopo il processo, ha parlato ancora una volta dell’insopportabile peso delle persecuzioni politiche perpetrate della classe togata:”Lo vedete, le procure fanno di tutto per arrestarmi”. Renato Schifani, capogruppo al Senato, ha dimostrato la sua vicinanza al Cavaliere:”L’accerchiamento giudiziario sul Presidente Berlusconi continua, ma l’obiettivo non sarà raggiunto. Silvio Berlusconi resterà il leader del centrodestra e della maggioranza degli italiani”.
Se durante le deposizioni Lavitola ha cercato di discolparsi affermando di non aver corrotto Di Gregorio ma di avergli solamente prestato una somma prelevata dalle casse de L’Avanti, Berlusconi ha preferito sfogarsi con i fedelissimi continuando a sostenere la teoria dell’accanimento giudiziario che, secondo i falchi del partito, “porterà alla soluzione fulminea di tutti i procedimenti a carico del Cav”.
Benedetta Cucchiara
24 ottobre 2013