Letta protegge la nuova manovra dalle critiche: “Creare stabilità è l’unico modo perché il Paese si salvi”

Letta non ci sta a veder denigrata la legge di stabilità e ieri durante la trasmissione Otto e mezzo su La7 ha difeso a spada tratta la manovra dai recenti attacchi dei sindacati e di Confindustria,che l’hanno giudicata scarsamente incisiva nella risoluzione della recessione economica.
Il premier ha ammesso che “la manovra si può migliorare” ma che rispetto alle precedenti misure che prevedevano più tasse, “questa è neutra, perché dal punto di vista fiscale aumenta la pressione su attività finanziarie e banche mentre aiuta chi vuole creare lavoro”. E di fronte alle minacce dei sindacati di scioperare contro la legge di stabilità, Letta non ha esitato a definire la risposta di Cgil,Cisl e Uil ” precipitosa”, sostenendo però il loro diritto a manifestare liberamente: “Penso che i sindacati siano liberi di fare completamente il loro lavoro, fare contratti, scioperare quando non sono contenti. Non mi scandalizzo di questa scelta”.
Delucidando la manovra della discordia, Letta si è soffermato sui suoi effetti positivi per i contribuenti, che vedranno ridursi il carico fiscale, anche se non ha promesso di cambiare radicalmente la situazione. “Mi prendo un impegno per l’anno prossimo, se saremo in condizioni di lavorare”, ha sostenuto il premier, “questa è una legge di stabilità che fa scendere il debito, la spesa pubblica, le tasse sulle famiglie e sulle imprese e farà l’1% di crescita l’anno prossimo.Queste cose non sono la rivoluzione, sono piccole cose e dalla crisi si esce passo per passo”.
Prudenza dunque per uscire dalla recessione, ma che deve essere unita alla stabilità in quanto i terremoti politici danneggiano il Paese. “Creare stabilità è l’unico modo perchè il Paese si salvi. In 4 giorni di crisi di governo siamo passati da tassi al 4,8 a 4,2 e questo vale per il bilancio pubblico miliardi”, ha affermato Letta durante l’intervista,ribadendo la sua intenzione di non accettare compromessi e di non arrendersi: “Le alternative non mi convincono. Avanti fino al 2015”.
Nel corso della trasmissione si è parlato anche di legge elettorale, che a detta del primo ministro “deve essere modificata entro il 3 dicembre dalle Camere per dare al cittadino il potere di nominare i propri eletti”, e del gesto dell’ombrello di Maradona da Fazio contro Equitalia, gesto che non è piaciuto a Letta “perché la gente che paga le tasse va rispettata”.
Sul presunto taglio di 14 euro in busta paga, il premier ha confermato che si tratta di una farsa,una denigrazione contro il governo: “Abbiamo messo cinque miliardi di tasse in meno e abbiamo detto a Parlamento e parti sociali di concentrarli su chi ha più bisogno. La cosa dei 14 euro se l’è inventata qualcuno per farci del male”.
di Benedetta Cucchiara
22 ottobre 2013