Legge di stabilità: 11,5 miliardi per il biennio 2014-2016

Letta: “la manovra va nella giusta direzione, che è quella dell’equilibrio di bilancio, degli investimenti e dei tagli alla spesa”. Ma c’è incertezza sulle coperture.
Meno spesa pubblica, meno debito, meno tasse. Così Alfano ha riassunto la nuova Legge di stabilità 2014- 2016 da 11,5 miliardi, presentata ieri in una breve conferenza stampa dove il premier Letta ha espresso la sua piena soddisfazione per aver rispettato le scadenze prefissate, scadenze dettate dall’urgenza di far fronte ad una situazione politica travagliata, soprattutto dopo la bufera Berlusconi. “Abbiamo rispettato la data del 15 ottobre”, ha dichiarato il premier, “benché le tensioni politiche abbiano reso non semplicissimo il nostro lavoro”.
Gli obiettivi della nuova normativa sono ambiziosi in quanto si muovono nella direzione dello sviluppo e della riduzione del deficit al 2,5% entro l’anno prossimo, prevedendo investimenti, riduzione del debito e taglio delle tasse. Proprio su quest’ultimo punto si prevedono buoni risultati perché le famiglie e le imprese vedranno il loro carico fiscale alleggerirsi di 10 miliardi in 3 anni. Per quanto riguarda il capitolo sviluppo e crescita, la Legge conferma 1,6 miliardi per il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese e 1 miliardo per ristrutturazioni ed ecobonus; il premier ha inoltre promesso di sostenere nei prossimi anni la spesa per le infrastrutture.
Tirando le somme, la manovra richiederà una copertura di 8,6 miliardi: i tagli al bilancio dello Stato ammonteranno a 3,5 miliardi e comprenderanno la riduzione della spesa alle Regioni, la vendita di immobili, la revisione del trattamento delle perdite delle banche e gli interventi fiscali (ad esempio l’aumento del bollo sulle attività finanziarie). I tagli riguarderanno anche le elezioni, che non si svolgeranno più in due giorni, ma solo alla domenica. Scongiurati invece tagli alla sanità.
Letta ha spiegato che altri 3 miliardi rappresenteranno il premio di Bruxelles per aver rispettato gli impegni di bilancio in Europa. “Nei mesi scorsi in tanti hanno detto al Governo e al sottoscritto “sforate il 3% come hanno fatto altri”, ha dichiarato il premier, “ma noi abbiamo mantenuto l’impegno con Bruxelles, e oggi abbiamo un duplice premio”.
Queste risorse, lasciate in eredità da Monti per aver traghettato l’Italia fuori dal debito eccessivo, hanno sollevato numerosi dubbi e il senatore di scelta civica Della Vedova ha chiesto maggiore chiarimenti sulle coperture, pur apprezzando gli obiettivi dell’esecutivo.
Di fronte alla diffidenza del mondo politico nei confronti dell’ennesima manovra, il governo si è dimostrato ottimista, ribadendo la necessità di guardare ad un futuro di sviluppo e di crescita, senza Leggi di stabilità che,come ha affermato il primo ministro,”sono delle mannaie per la sanità” e per gli altri settori chiave del Paese.
di Benedetta Cucchiara
16 ottobre 2013