Napolitano sulla tragedia di Lampedusa: “provo vergogna e orrore”
Il monito del Quirinale contro l’Europa. E si riaffaccia l’annosa questione sull’immigrazione clandestina
L’Italia è stata lasciata sola di fronte all’ennesima tragedia del mare. Questo il pensiero del mondo politico italiano sulla strage di Lampedusa, pensiero appoggiato dal Capo dello Stato che non si limita a provare vergogna per quanto successo ieri, ma che condanna l’Unione europea,colpevole di aver girato le spalle di fronte ad un problema così grave, e la legislazione sull’immigrazione clandestina, considerata incompatibile con i principi dell’accoglienza umanitaria.
Ieri,Napolitano ha sottolineato l’importanza della cooperazione non solo con i Paesi dell’UE, ma anche con il Nord Africa, al fine di evitare queste continue stragi di innocenti.” È indispensabile stroncare il traffico di essere umani in cooperazione con i paesi di provenienza dei flussi migratori e richiedenti asilo, non si può girare attorno alla necessità assoluta di azioni e di decisioni da parte della Comunità internazionale e in primo luogo dell’ Unione Europea”, ha dichiarato il Capo dello Stato, che ha delineato nello stesso tempo due strategie per interrompere i tragici viaggi degli immigrati: presidi adeguati lungo le coste e maggiori finanziamenti al Frontex,l’agenzia europea per il pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri dell’Ue.
Molte perplessità sono state espresse dal Quirinale sulla legislazione italiana in materia d’immigrazione, in particolare la legge Bossi- Fini che deve essere revisionata.”È necessaria la verifica di norme di legge che fanno ostacolo ad una politica dell’accoglienza nel nostro Paese”, ha fatto sapere Napolitano. Renzi, ha inoltre espresso la sua contrarietà alla norma: “deve essere cancellata”, ha ribadito il sindaco di Firenze,” e si devono assicurare gli scafisti di morte alle patrie galere”.
Tutta la politica si è fermata di fronte all’immagine di 93 corpi che ricoprono la spiaggia di Lampedusa e tutti si sono dimenticati delle conflittualità e delle tensioni dei giorni passati, esprimendo parole di amarezza e di cordoglio. Letta che ha definito la vicenda “un’immane tragedia”, ha inviato il vicepremier Alfano a verificare la situazione sull’isola, una visita in risposta al telegramma provocatorio e pieno di rabbia del sindaco di Lampedusa, che ha esortato il premier “a venire per contare i morti”.
Se da una parte sono arrivate numerose dichiarazioni di condanna e di sgomento per quanto accaduto, dall’altra parte la vicenda ha generato ancora una volta una polemica. La Lega Nord ha attaccato con parole durissime Laura Boldrini e il ministro Kyenge, accusate di essere moralmente responsabili della strage avvenuta e di aver adottato delle politiche “buoniste e ipocrite”. “Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra”, ha ribadito Gianluca Pini, vicepresidente del Carroccio alla Camera, che ha aggiunto alla sua invettiva un’altra dichiarazione al vetriolo: “Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti negli ultimi mesi”.
La risposta del ministro non si è fatta attendere, ribadendo la sua contrarietà a opinioni espresse solo per prendere il palcoscenico. “È stato segnato un punto di non ritorno rispetto a questa forza politica”, ha ribadito Kyenge.
Anche il Vaticano, lontano dalle polemiche di Palazzo, ha espresso il suo pensiero sulla drammatica vicenda. “Parlando di pace non posso non ricordare con grande orrore le numerose vittime dell’ennesimo naufragio”, ha ammesso Papa Francesco che ha aggiunto: “Mi viene in mente una sola parola: vergogna”.
di Benedetta Cucchiara
4 ottobre 2013