Letta: “Mercoledì chiederò la fiducia alle Camere e ognuno si prenderà le proprie responsabilità”
Il tentativo del premier e del Colle di evitare un ritorno alle urne
90 minuti è durato il colloquio di ieri tra il Capo dello Stato e il premier, colloquio che ha portato ad una decisione sofferta, ma necessaria: portare in aula la crisi di governo. “Mercoledì andremo in Parlamento e chiederemo la fiducia”, ha ammesso Letta al termine dell’incontro, “ma non per governare tre giorni, ma per andare avanti con il programma”.
A seguito del colloquio con Napolitano, il presidente del Consiglio ha trovato il tempo di rispondere alle domande di Fazio,partecipando in collegamento da Palazzo Chigi al programma televisivo “Che tempo che fa”. L’intervista ha toccato varie tematiche, dalla crisi di governo alla riforma della legge elettorale, una disposizione che secondo il premier e il Capo dello Stato deve essere modificata al più presto. “Con il Porcellum non si può e non si deve votare”, ha ribadito Letta, “perché il rischio è di trovarsi senza maggioranze nette”.
Il presidente del Consiglio ha sottolineato la vitale importanza di ottenere la fiducia per continuare come prima e andare avanti a realizzare le riforme per il Paese; inoltre, si è detto convinto della necessità della verifica, accusando il Pdl di aver minato la democrazia con le sue dimissioni collettive.
Tra le file del centro-destra,Berlusconi ha sostenuto l’idea di andare ad elezioni al più presto possibile e ha lanciato una sfida a tutti quelli che all’interno del partito non hanno appoggiato pienamente la sua presa di posizione contro il governo, tra questi Il segretario Alfano che ha scelto di essere “diversamente berlusconiano” e meno estremista nei confronti dell’esecutivo.
“Chi non è con me è fuori”. Ultimo appello del Cav per gli indecisi del Pdl, mentre dal Quirinale non arriva alcuna nota sulle possibili dimissioni del premier. Mercoledì la resa dei conti.
di Benedetta Cucchiara
30 settembre 2013