Per Napolitano le dimissioni del PDL: “Un fatto improvviso e inquietante”
“Ieri è sera è avvenuto un fatto politico improvviso e istituzionalmente inquietante, a cui dedicare la mia attenzione”. Così Giorgio Napolitano ha esordito nella missiva inviata alla fondazione Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer, dove questa mattina avrebbe dovuto presenziare al colloquio sul tema “il rilancio dell’unità politica dell’Europa per superare la crisi economica”.
La decisione del Popolo delle Libertà di prendere la strada delle dimissioni di massa -nel caso in cui Palazzo Madama votasse per la decadenza di Silvio Berlusconi- preoccupano il Colle, che con un comunicato rende nota la necessità di verificare con esattezza le decisioni prese dai parlamentari del Pdl.
E proprio dal Pdl arrivano le prime reazioni alle parole di Napolitano. Sandro Bondi, coordinatore di partito ha affermato: “Prima di prendere carta e penna ed esprimere un giudizio politico, Napolitano avrebbe dovuto a mio parere ascoltare personalmente i nostri capigruppo per avere piena contezza delle nostre decisioni”. Prosegue poi Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera: “inquietante è colpire chi vota Berlusconi”. Daniela Santanché invece ha detto: “Il presidente della Repubblica dovrebbe inquietarsi, si, ma per l’apertura da parte dell’Europa del procedimento d’infrazione sulla irresponsabilità dei giudici italiani”.
Sul fronte Pd arrivano le parole del segretario Guglielmo Epifani che definisce la decisione dei parlamentari Pdl come “un’irresponsabile pagliacciata”. Diversa invece la reazione del Movimento 5 Stelle, che tramite il Senatore Nicola Morra fa sapere che: “Non c’è nessun problema, voteremo la loro decadenza”. Anche la Lega rende noto -tramite il segretario Roberto Maroni- che voterà per la dimissione dei parlamentari: “vogliamo che il governo Letta cada”.
A smorzare i toni tra i ranghi del Pdl è il Ministro Maurizio Lupi che ha affermato: “Da qui al 4 ottobre ogni parlamentare del Pdl deciderà cosa fare”. Ad ogni modo infatti pare che non ci sarà nessuna dimissione fino al giorno (4 ottobre per l’appunto) in cui la Giunta del Senato per le elezioni e le immunità parlamentari esprimerà il proprio voto sulla decadenza di Berlusconi.
di Luigi Carnevale
26 settembre 2013