Serata decisiva per Berlusconi: la Giunta vota

L’attesa per la delibera, tra ricorsi farsa e bombe mediatiche
Serata decisiva per la decadenza da senatore di Berlusconi. La Giunta per le elezioni del senato deciderà, dopo aver accolto le dichiarazioni di voto di 8 capigruppi della durata di 10 minuti ciascuna,se convalidare o meno l’elezione da senatore del Cav, come proposto dal relatore Pdl Andrea Augello.
La procedura non si concluderà questa sera: se la Giunta si pronuncerà contro la relazione Augello, ipotesi data per scontata, il presidente Dario Stefano dovrà nominare un altro relatore e convocare entro 10 giorni una seduta pubblica, dove i legali di Berlusconi potranno esercitare un’azione di contestazione contro la sua decadenza. La Giunta si riunirà nuovamente per una nuova deliberazione e successivamente la questione sarà deferita al presidente del Senato, che la inserirà nel calendario dei lavori.
Si tratta di un percorso lungo e i tentativi di modificarlo sono numerosi: si passa dalla proposta del socialista Enrico Buemi di far cadere il Cav sulla base della pena di interdizione dai pubblici uffici determinata dalla Corte d’appello di Milano (e non sulla base della legge Severino), al ricorso in Cassazione presentato da due avvocati che hanno chiesto l’annullamento della sentenza di condanna di Berlusconi per un difetto della composizione dell’organo giudicante.
Due azioni considerate infondate: la proposta di Buemi non può essere accolta, in quanto la pena accessoria deve ancora essere definita dalla Corte di Appello; mentre l’azione legale è stata effettuata da due avvocati estranei alla difesa del Cav.
Una nota di Palazzo Grazioli cerca di chiarire l’accaduto.”Il ricorso presentato dagli avvocati Benedettini e Morelli non è stato autorizzato da Berlusconi ed è evidentemente un’azione personale non concordata né condivisa”.
Ma una bomba mediatica è in arrivo: due videomessaggi del Cavaliere sono attesi in giornata. Nel primo filmato Berlusconi rilancia Forza Italia, nell’altro attacca i magistrati e il Pd, considerato il traditore che ha votato per la sua decadenza.
Tra un messaggio e l’altro il Cav starebbe pensando alle dimissioni, ma è diffusa l’opinione che rimarrà in carica, attendendo il voto di decadenza.
di Benedetta Cucchiara
18 settembre 2013