Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è tornato ad ammonire il mondo della politica italiana sul futuro che spetterebbe al Paese in caso di caduta del governo.
Ospite d’onore a Chianciano della festa Udc ha dichiarato: «Penso che nessuno si prenderà la responsabilità di mandare gambe all’aria il governo; se cadesse la legge di Stabilità la farebbe Bruxelles. Oggi abbiamo la possibilità di andare verso una legge di stabilità che preveda il taglio del cuneo fiscale, così da fare ripartire i consumi. Dal tema stabilità ed instabilità dipende tutto. Se non c’è la stabilità noi non ce la caviamo e non c’è alcuna possibilità di farcela».
Parole importanti queste di Letta che non a caso arrivano a pochi giorni dal decisivo voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Senza mezzi termini il premier ha affermato che negli ultimi cinque mesi il suo governo ha prodotto «fatti e non di annunci» e che in caso di crisi «resterà l’Imu» e la legge di stabilità «ce la scriverà l’Europa e la scriverebbe diversa da noi».
Immediata la replica, segno di grande unità politica, a termine della festa Udc di Chianciano del ministro delle riforme, Gaetano Quagliariello, che rispondendo ad un giornalista ha detto: «Mi pare che il premier Letta dice cose pienamente condivisibili. È necessario che le dica innanzitutto al suo partito».
Intanto l’Istat snocciola nuovi dati sulla disoccupazione: tra il 2010 e il 2013 il numero degli under 35 al lavoro è crollato drasticamente passando da 6.3 a 5.3 milioni, in pratica un milione in meno.
Per i giovani di età compresa fra i 25 ed ii 34 anni diventa sempre più difficile trovare un lavoro dopo laurea, trovare un’indipendenza dai genitori e creare un proprio nucleo familiare.
Enrico Ferdinandi
15 settembre 2013