Arriverà solo domani la sentenza Mediaset. Per Berlusconi ore di angoscia

E’ stata rimandata a domani pomeriggio la sentenza del processo Mediaset, infatti il collegio tornerà a riunirsi verso mezzogiorno. Le arringhe dei difensori si chiuderanno questa sera.
Daniela Santanchè, portavoce del Pdl riferisce che “Berlusconi vive questa attesa con angoscia e preoccupazione” Poi la Santanchè, in quanto a possibili conseguenze per il governo, nel caso arrivasse la di condanna, ha detto: «I governi cadono se non c’è azione di governo, in questo caso si parla di un problema molto più grave dell’esistenza di un governo. Una condanna sarebbe una mutilazione della democrazia”.
Brunetta, invece osserva: ”Il Tribunale di Milano, così fondamentalista, così assoluto nelle proprie tetragone definizioni, un errore l’ha fatto. L’ha detto il procuratore generale di Cassazione: cinque anni di interdizione dai pubblici uffici erano sbagliati, troppi, non erano motivati. La legge prevede da uno a tre anni e quindi se dovevano essere cinque dovevano essere motivati”.
Mariastella Gelmini, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, a quanti le chiedevano di fare un ipotesi sull’alternativa a Berlusconi ha risposto: “Nessuna sentenza può privare Berlusconi della leadership confermata da milioni di elettori. L’alternativa a Berlusconi è Berlusconi”.
In merito ad una possibile ipotesi di verdetto è stato sentito anche il il pg Ciani , il quale ha commentato: “Bisognerà vedere come il collegio giudicante interpreterà quanto ha sostenuto nella sua requisitoria di ieri il rappresentante della procura, Antonio Mura. Io non faccio l’indovino“.
Gelmini, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, a quanti le chiedevano di fare un ipotesi sull’alternativa a Berlusconi ha risposto: “Nessuna sentenza può privare Berlusconi della leadership confermata da milioni di elettori. L’alternativa a Berlusconi è Berlusconi“.
L’avvocato Niccolò Ghedini, nelle sua arringa invece commentava così: ‘‘Questo è un processo vissuto sempre sul filo della prescrizione, come se si dovesse prescrivere un giorno per l’altro. Manca nel tessuto della sentenza un elemento probatorio che Berlusconi possa aver partecipato al reato proprio”.
Infine il parere di Francesco Paolo Sisto del Pdl , in merito al processo è: “Quello che sta succedendo è molto grave. La giustizia in Italia è stata per anni “ad personam” o “in personam”. Il trattamento riservato all’imputato Silvio Berlusconi è sempre molto, molto speciale e questo, nel nostro Paese, non può essere tollerato. Il leader del Pdl corre il rischio di essere condannato per una sentenza molto discutibile, non si può pensare che questo non abbia riflessi politici”.
Redazione
31 luglio 2013