Inps, 2012 ‘annus horribilis’: rosso da 9 miliardi. 3 pensionati su 4 vivono con meno di 1.000 euro al mese
Roma. Dal rapporto annuale Inps relativo al 2012, presentato oggi a Montecitorio dal presidente Antonio Mastrapasqua emerge che nello scorso anno è stato registrato un passivo di 9 miliardi di euro. Un saldo negativo dovuto prevalentemente dalla gestione dei dipendenti pubblici ex Inpdap.
Il patrimonio netto si è invece dimezzato, è sceso dai 43,3 miliardi del 2011 a 22 miliardi. Mastropasqua ha però dichiarato che il deficit «non preoccupa la stabilità finanziaria del sistema. Il sistema è in piena sicurezza». Il 2012 insomma, continua il presidente dell’Inps è stato un: «annus horribilis non solo per i numeri della crisi ma soprattutto per la crisi di fiducia».
In attesa della riforma delle pensioni, prevista dal programma del governo Letta, emerge che tre pensionati su quattro, ben 15 milioni, vive con meno di 1.000 euro al mese, mentre circa un terzo può contare su una pensione che oscilla fra i 500 ed i 1.000 euro mensili.
Il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone, ha commentato questi dati affermando: «La condizione dei pensionati in Italia è una vera e propria emergenza che nessuno vuole affrontare. Anzi, c’è addirittura chi si ostina a parlare di loro come dei privilegiati a cui ridurre tutele e diritti acquisiti. Viene da domandarsi quale privilegio sia quello di avere una pensione che non arriva ai 1.000 euro al mese. C’è piuttosto un problema serio di povertà degli anziani e dei pensionati, schiacciati come sono dal costante aumento della pressione fiscale, del costo della vita, della sanità e del welfare. Al governo chiediamo interventi urgenti per scongiurare un ulteriore peggioramento della situazione. Ci preoccupa molto anche il bilancio dell’Inps ed è per questo che è necessario mettere in sicurezza l’intero sistema previdenziale pubblico con politiche non punitive ma di sviluppo e di crescita dell’occupazione».
E. F.
(@FerdinandiE)
16 luglio 2013