Letta: crisi della politica italiana? Troppi privilegi e troppi politici
Nel corso di un’intervista, rilasciata in inglese al canale radiofonico Bbc4, il premier Enrico Letta ha parlato di politica, politici e riforme. Letta ha affermato che il Porcellum è un ‘mostrum’ da evitare e che la politica nostrana non è più credibile.
Secondo il premier al momento uno dei problemi maggiori sta nella scarsa: «credibilità del sistema politico. Ecco perché le riforme che abbiamo avanzato sono pensate per cambiare il sistema della politica. Uno dei punti principali del nostro lavoro è quello di mirare alla riforma della politica italiana che è uno dei principali problemi, perché ci sono troppi privilegi per i politici e troppi politici. Ci sono anche molti problemi di credibilità del sistema politico».
Il Porcellum, ovvero l’attuale sistema elettorale italiano, è una vergogna da superare: «E’ un monstrum che non garantisce né rappresentanza né governabilità. Una vergogna, peraltro a rischio di incostituzionalità, che va superata al più presto. Mi sono impegnato a farlo dinanzi al Parlamento».
Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto: «non dobbiamo cercare scorciatoie e cadere nell’errore di considerare la legge elettorale la causa unica di tutti i mali della politica italiana. È un abito, informe, slabbrato, da sostituire, su un corpo che, però, anch’esso sempre di più svela la propria inadeguatezza e pesantezza rispetto alle trasformazioni della società italiana e, dunque, anche dell’elettorato».
Parole forti che testimoniano ancora una volta la volontà di Letta nel voler cercare di dare una svolta all’attuale crisi e cambiare, almeno in parte, la politica nostrana. Sta di fatto che nonostante le buone intenzioni al momento uno dei punti fondamentali del governo Letta, l’abolizione sulle prime case dell’Imu, soffre la mancanza delle adeguate risorse per venir attuato. Stesso discorso vale per il blocco dell’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, mentre gli incentivi per l’assunzione dei giovani non si sono ancora rivelate adeguate a sopperire il grande tasso di disoccupazione. A tutto ciò si aggiungono le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che ieri ha parlato senza mezzi termini di crisi non ancora superata, di una recessione ancora in atto.
Enrico Ferdinandi
(Twitter @FerdinandiE)
9 luglio 2013